Nerazzurri a +5 da Juve
ROMA – L’Inter rallenta la sua corsa, costretta al pareggio (1-1) al Meazza da una Roma attenta e determinata, nonostante l’handicap dell’uscita anticipata di De Rossi per infortunio. Ma, più dei nerazzurri, sono i rossoneri a meritare la copertina della Serie A: sbancano l’Olimpico mandando in crisi la Lazio di Ballardini – non senza qualche sofferenza nella parte finale del match – e s’insediano al terzo posto in classifica, con 22 punti, alle spalle dell’Inter e della Juve (rispettivamente a quota 29 e 24).
Nel posticipo, i nerazzurri di Mourinho vanno in svantaggio su gol di testa, dopo appena 13′, di un redivivo Vucinic (che in precedenza aveva sbagliato un’occasione più facile). La Roma controlla il gioco, è ben schierata in campo e crea occasioni dal rete. Verso la mezz’ora De Rossi, colpito da una gomitata di Vieira in un contrasto aereo, è costretto a uscire. La diagnosi é pesante: frattura allo zigomo destro. Il centrocampista sarà operato domani al Gemelli di Roma: era stato convocato da Lippi per le amichevoli dell’Italia contro Olanda e Svezia, e ora dovrà essere sostituito. Cosi la Roma, dopo Totti, perde un’altra sua colonna. All’inizio della ripresa, l’Inter agguanta il pareggio, con un bel gol – controllo, girata e tocco preciso – di Etòo. Gioco molto fisico, contrasti e qualche scintilla, ma nessuno segnerà più sino alla fine. E, dopo la partita, sia Mourinho sia Ranieri si lamenteranno dell-arbitro Rocchi.
A Roma la squadra di Leonardo, che se avesse conservato il successo a Napoli si troverebbe al fianco dei bianconeri, sembra avere trovato il passo giusto. Un gol di Thiago Silva ed uno di Pato condannano la Lazio e, salvo sorprese, segnano il destino di Davide Ballardini, la cui panchina in questo momento è appesa ad un filo sottilissimo. In auge anche la Fiorentina, che aggancia una Sampdoria in vistoso calo, sconfitta a Cagliari dal micidiale uno-due firmato Conti-Matri. I doriani non solo non riescono più a vincere, ma si stanno abituando alle sconfitte. Un chiaro segnale di stanchezza della squadra di Gigi Del Neri che comunque rimane al quarto posto e lamenta torti arbitrali. I viola di Prandelli, invece, vincono ad Udine grazie ancora una volta al peruviano Vargas. Vola anche il Parma, che rinuncia per infortunio a Paloschi, ma trova due bomber d’eccezione come Zaccardo e Lanzafame.
La sfida del Tardini fra Guidolin e l’ex allievo nel Vicenza, Mimmo Di Carlo, è avvincente fino alla fine (per merito degli scaligeri), ma alla fine va al più forte. Se una genovese piange, in vista del derby della Lanterna, un’altra ride: è il Genoa di Gasperini che demolisce il Siena già nel primo tempo e nella ripresa gli rifila il colpo del ko. A Marassi finisce 4-2, ed è la partita più prolifica di una domenica ricca di reti, dopo la goleada dell’anticipo di sabato della Juve a Bergamo (5-2). Anche il Bari continua a stupire, e stavolta basta un gol: ne sa qualcosa il Livorno di Cosmi che si è arreso alla formazione di Ventura, sempre pimpante ed in grado di offrire scampoli di bel gioco. Respira il Bologna, che ridimensiona il Palermo di Zenga, rifilandogli un 3-1 in memoria del suo attaccante degli anni ’70, Stefano Chiodi. I felsinei compiono un bel passo avanti in classifica in chiave-salvezza e riprendono a sperare.