Abolizione Canone RAI
Il Sen. Antonio Razzi (FI) ha presentato il 27 aprile scorso una Interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, per l’abolizione del canone televisivo per i cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE.
Anche se il senatore Razzi alle ultime elezioni politiche del 2013 non era candidato nella ripartizione Europa della Circoscrizione estero, ma in Italia, precisamente in Abruzzo, non si è mai dimenticato dei connazionali residenti oltreconfine. Infatti, non appena gli è stato accennato di questa ingiusta tassa per i cittadini italiani residenti all’estero, si è messo immediatamente all’opera e ha presentato la sopra citata Interrogazione parlamentare, cofirmata dai suoi colleghi di partito, i senatori Serafini, Alicata, Floris, Fasano, Bernini, Rizzotti, Bertacco, Minzolini, Sibilia, Aracri, Giovanni Mauro, Sciascia, Messina.
D’altra parte, il suddetto canone RAI è davvero inaccettabile da chi, vivendo fuori dai confini italiani, non usufruisce per l’intero periodo di imposta o per gran parte di esso delle trasmissioni radiotelevisive italiane. Inoltre, considerato che gli stessi cittadini pagano un analogo canone nel Paese di effettiva residenza, non si comprende per quali motivi debbano sostenere il servizio pubblico televisivo in Italia.
Di conseguenza, il canone dovrebbe essere abolito, sia per ragioni di logica e giustizia fiscale, sia per venire incontro alle ragionevoli richieste dei nostri connazionali, già assoggettati al pagamento dell’IMU, della TARI e della TASI, sugli immobili di proprietà in Italia, considerati seconda casa. Nei giorni scorsi, anche il Consiglio di Stato ha evidenziato le criticità del decreto attuativo delle disposizioni citate, ed in particolare la scarsa chiarezza e sarebbe pertanto auspicabile maggiore chiarezza ai fini dell’applicazione delle norme.
Il senatore Razzi insieme ai cofirmatari dell’Interrogazione hanno chiesto con il loro atto di conoscere quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere, in riferimento a quanto esposto, e conseguentemente quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di abolire il canone televisivo per i cittadini italiani residenti.
A questo punto, possiamo solo ringraziare il Senatore Razzi e gli altri colleghi del suo partito per aver sollevato tali dubbi su una tassa, assolutamente da non imporre a chi non usufruisce di un servizio, che dal prossimo mese di luglio verrà inserita, direttamente, nella bolletta di energia elettrica.
Nelle scorse settimane, ad onore di cronaca, anche i parlamentari del PD della Circoscrizione estero hanno presentato un disegno di legge per l’abolizione del canone RAI. Il problema è che un disegno di legge ha un iter lunghissimo prima che venga poi, eventualmente, approvato dal Parlamento. E possono trascorrere anche degli anni. Invece con un’interrogazione, come ha optato di agire, in modo pragmatico, il Sen. Razzi, i tempi saranno brevi e si saprà dal Ministro competente come vorrà comportarsi su tale richiesta.
Ritornando ai parlamentari del PD eletti all’estero, posso solo dire che hanno deluso di nuovo la comunità italiana, perché con il loro disegno di legge hanno solo voluto venderci fumo. Infatti, dopo le molteplici critiche ricevute sulle tante tematiche dell’emigrazione rimaste irrisolte, come l’attuale ingiusto canone RAI, hanno deciso di presentare qualcosa, come la suddetta proposta di legge, per salvare la faccia.
Ma noi non siamo così ingenui!
Continuando su questa strada, grazie al loro dolce far niente, credo che sarà proprio il loro segretario di partito e premier ad abolire non il canone RAI, ma la Circoscrizione estero. E non avrà tutti i torti, in base all’utilità e ai risultati raggiunti dalla maggior parte di questi parlamentari.
Gerardo Petta-Comites Zurigo
CANONE RAI/ SLITTA AL 16 MAGGIO LA DICHIARAZIONE DI “NON POSSESSO”
I deputati Marco Fedi e Fabio Porta (PD) informano che è stato prorogato al 16 maggio (dal 30 aprile) il termine per inviare la dichiarazione sostitutiva (online o cartacea) di non possesso di un apparecchio televisivo che consente di non pagare il Canone RAI evitando l’addebitamento nella bolletta dell’elettricità.
Lo ha disposto l’Agenzia delle Entrate con un provvedimento del 21 aprile u.s. che ha aggiornato un precedente provvedimento dello scorso mese di marzo nel quale erano state definite le modalità e i termini di presentazione della dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato, ed era stato approvato il relativo modello.
La dichiarazione presentata entro il 16 maggio avrà effetto per l’intero 2016. Inoltre le nuove disposizioni chiariscono in maniera più precisa, in seguito ai chiarimenti forniti recentemente dal Ministero dello Sviluppo Economico – nota n. 9668 del 20 aprile 2016 – il concetto di apparecchio televisivo che tanti dubbi aveva sollevato.
Secondo le precisazioni del MISE l’apparecchio televisivo è un dispositivo in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre e satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder o sintonizzatore esterno. Non vengono quindi definiti apparecchi televisivi, i computer, gli smartphone, i tablet e ogni altro dispositivo privo di sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. Giova inoltre ricordare ai nostri connazionali che sono esonerati dal pagamento del canone RAI i detentori di apparecchi radiofonici, purché collocati esclusivamente presso abitazioni private. Ricordiamo infine di aver recentemente presentato una proposta di legge, che speriamo di poter presto discutere in Parlamento, che prevede l’esonero dal pagamento del Canone Rai per tutti gli italiani residenti all’estero e proprietari di abitazione in Italia.