In proiezione dal 6 novembre in Svizzera, l’ultimo film di Nolan
Immaginate un tempo futuro, neanche troppo lontano, in cui l’intera umanità rischia la sopravvivenza della specie. Immaginate la possibilità che l’uomo possa rimanere senza riserve. Immaginate la ricerca disperata di una nuova terra dove poter assicurare nuova vita all’uomo. Tutto questo è il nuovo film Christopher Nolan, Interstellar, appena uscito nelle sale svizzere lo scorso 6 novembre. Il nuovo film di Interstellar è atteso da tempo e non ha certamente deluso le aspettative. Grandioso il disegno del regista che decide di realizzare un film che può essere seguito su diversi piani. Intanto il piano del sentimento, in modo particolare del rapporto familiare e l’amore incondizionato che lega un padre ai propri figli, tanto che questo decide di lanciarsi nell’avventura segreta anche per garantire un futuro ai propri figli. Un secondo piando di lettura del film è quello avventuristico e fisico del viaggio interstellare che vede il protagonista e il gruppo di astronauti e scienziati con lui proiettati nelle galassie più sconosciute e mai visitate prima di allora dall’umanità, un viaggio in sistemi solari sconfinati alla ricerca di una possibilità per l’umanità, un pianeta dove è possibile creare condizioni di vita per l’intera specie. Questa è la parte dei viaggi interstellari, nello spazio sconfinato, tra i pianeti delle altre galassie, dove ci si trova di fronte a leggi fisiche non solo immaginabili, ma anche plausibili visto che per la realizzazione di queste parti il regista si è servito del supporto del fisico Kick Thorpe e delle sue ipotesi scientifiche.
E infine il piano di lettura che predilige la fantasia. Infatti alla fine del film il regista metta da parte tutte le teorie scientifiche che possono trovare fondamento negli studi fisici e si lascia andare ad una scrittura più fantasiosa. Dopotutto è la parte della scoperta dell’ignoto, dei buchi neri, che sono una materia assolutamente sconosciuta e per questo motivo permette di lasciare libero sfogo alla sua vena visionaria. Il film così è diviso in queste tre parte ben separate, una prima parte in cui ci presenta i protagonisti e i rapporti umani e sentimentali che li legano; una seconda parte che riguarda il viaggio interstellare dove i protagonisti esplorano nuove dimensioni e galassie; e infine una terza parte in cui viene trovata la risoluzione del problema attraverso una trovata che fa buon uso della fantasia. A muovere tutto il film il protagonista assoluto, Cooper, ex pilota della NASA che dopo la catastrofe ambientale che ha colpito il pianeta si è riciclato come agricoltore, coltivando mais assieme al suocero e ai due figli interpretato da Matthew McConaughey. L’attore texano scelto da Nolan per la parte del protagonista si è sentito coinvolto dal ruolo sia emotivamente che fisicamente: “Ci sono diverse scene, nel film, che sono state emozionalmente molto coinvolgenti per me,” racconta “mi sono buttato in quelle scene senza pensarci troppo: ad esempio, nella scena madre del film, che arriva nel finale, non ho voluto vedere nulla della preparazione, e con Christopher Nolan abbiamo scelto di girarla una volta sola, che fosse buona la prima, e che la prima reazione istintuale fosse quella da tenere nel film”. Dal punto di vista fisico, l’attore ha spesso sofferto le fasi di riprese in Islanda: “Il freddo, il vento teso, tutti quei canyon che se ci cadevi dentro eri finito. Ma sono state difficili anche tutte le scene girate a gravità zero, e quelle in cui dovevo recitare sospeso a diversi metri da terra: ogni volta che guardavo in basso, mi si accelerava il battito cardiaco, era inevitabile”. Il cast si avvale però anche di altri grandi attori, come per esempio la bravissima Anne Hathaway, nel ruolo della dottoressa a capo della missione Amelia Brand. Ma troviamo anche attori come Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow. Il film della durata di quasi tre ore, diretto da Christopher Nolan, scritto con il fratello Jonathan e distribuito da Warner Bros è già in proiezione dal 6 novembre in tutte le sale svizzere.