La SAIG ha incontrato Pierre Maudet, Sindaco di Ginevra giunto a fine mandato, per raccogliere l’esperienza vissuta in questa prima tornata di primo cittadino della Città di Ginevra. Di seguito l’intervista.
Anche se è un incarico simbolico, come ha arricchito la sua esperienza politica la carica di Sindaco della Città di Ginevra?
Essere sindaco di Ginevra per un anno è stata un’esperienza incredibile! L’incarico mi ha permesso di essere ancor maggiormente all’ascolto del popolo. Infatti, la funzione di sindaco è universale, nota a tutti, e ciò permette di allacciare assai facilmente contatti con le Ginevrine ed i Ginevrini, siano essi svizzeri o stranieri. Durante questi 12 mesi, grazie agli incontri organizzati con le diverse comunità estere di Ginevra, ho potuto rendermi conto ancor di più delle formidabili diversità da cui la nostra città è costituita e, allo stesso tempo, mi ha permesso di constatare che la nostra città gode all’estero di una straordinaria notorietà. Tale notorietà ci permette di situarci al medesimo livello delle grandi capitali, di dialogare con esse da pari a pari, benché Ginevra sia una piccola città di appena 200.000 abitanti. Ma non dobbiamo riposarci sugli allori. Al contrario, dobbiamo costantemente batterci onde conservare il nostro statuto internazionale «eccezionale», a cominciare dal mantenere la nostra qualità di vita ad un livello assai elevato, poiché la concorrenza è forte e tende a carpirci il posto!
Cos’è che avrebbe voluto e non è riuscito a fare in quest’anno?
Ho avuto la fortuna di aver potuto portare a termine tutti i progetti che avevo previsto di realizzare durante questi 12 mesi. Pertanto, non ho alcun rimpianto! Il mio intendimento era di mostrare alle Ginevrine ed ai Ginevrini altri aspetti della loro città, che nella vita di tutti i giorni a volte non vedono, troppo impegnati dal proprio stress quotidiano. Abbiamo quindi formulato dei progetti quale “Ginevra Città viva” che ha permesso di rendere visibili i milioni di tracce numeriche che ognuno di noi lascia ogni giorno nella città con il proprio smartphone oppure con la propria tablet. Ho soprattutto voluto che le Ginevrine ed i Ginevrini siano fieri della propria città e che ne siano i primi ambasciatori. Impresa non facile visti i numerosi problemi che la affliggono e un crescente malcontento in seno alla popolazione. Mi sono sforzato di trasmettere all’estero questo amore di Ginevra, in occasione dei diversi viaggi che ho effettuato, ma anche e sopratutto in Svizzera, nei numerosi incontri avuti con i miei omologhi delle altre città e cantoni Svizzeri.
La crisi europea continua a suscitare profonda insicurezza nei comuni cittadini, il che continua a modificare il panorama politico-sociale: quale impatto avrà sul Cantone di Ginevra e in Svizzera?
Gli impatti sono molteplici. Innanzitutto vi è il problema del franco forte, che penalizza pesantemente le nostre imprese rivolte verso il settore d’esportazione. Inoltre, siamo in un contesto ove i paesi che ci circondano tentano in tutti i modi di trovare il danaro per colmare i propri deficit pubblici. Da ciò gli attacchi estremamente violenti contro la nostra piazza finanziaria che sono stati notati da svariati mesi, ma anche un clima assai teso tra Berna e Bruxelles in materia di fiscalità. Per di più, il nostro mercato del lavoro è fragilizzato, ciò che evidentemente è preoccupante. Ma questa crisi non ha esclusivamente delle conseguenze negative. La forza con la quale la Svizzera resiste alla tempesta economica e finanziaria che investe l’Europa, attira egualmente una discreta quantità di imprese estere in cerca di tranquillità.
Foto da sin.: A. Strappazzon, C. Vaccaro, P. Maudet G. Chiararia