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22 November 2024
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Svizzera

Intervista al Rappresentante Permanente

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11Presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra, S.E. l’Amb. Maurizio Enrico Serra

Da circa due mesi, S.E. l’Amb. Maurizio Enrico Serra è stato nominato Rappresentante Permanente presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra. In questa qualità egli è incaricato di rappresentare l’Italia in tutti quei consessi internazionali basati a Ginevra le cui attività, per citarne solo alcune, spaziano dal commerciale alle tematiche del lavoro e dei diritti dell’uomo, dallo sviluppo economico a quello della scienza, dalla difesa della proprietà intellettuale alla salute.

Prima di assumere l’incarico attuale, l’Amb. Serra ha assolto altri numerosi importanti compiti sia nella diplomazia bilaterale sia in quella multilaterale acquisendo, così, una consolidata esperienza negli affari internazionali. Ora egli si è gentilmente prestato a rispondere, a beneficio dei lettori de “La notizia di Ginevra” ad alcune domande su recenti avvenimenti e possibili sviluppi a livello nazionale e internazionale.

Ambasciatore, Lei ha assunto il Suo importantissimo incarico in un momento in cui l’entusiasmo che ha inizialmente accompagnato le profonde trasformazioni che hanno riguardato molti Stati del Nord Africa e del Medio Oriente si sta tramutando in profonda preoccupazione per una stabilizzazione che oggi, nonostante gli sforzi della comunità internazionale, appare ancora remota. Una di queste fonti di preoccupazione è la Libia, Paese molto vicino al nostro le cui vicende storiche si sono strettamente intrecciate con quelle del nostro Paese. Quali sono, a Suo giudizio, i fattori che hanno fino ad ora impedito l’istaurazione a Tripoli di un potere centrale in grado di esercitare efficacemente la propria autorità su tutto il Paese? Esistono ancora margini per un fattivo contributo dell’Italia alla sua pacificazione?

Il principale ostacolo alla creazione di istituzioni moderne e rappresentative ed all’affermazione dello stato di diritto appare essere la tradizionale frammentazione della società libica secondo linee etniche, claniche e regionali, frammentazione che si riproduce all’interno del Congresso libico, bloccandone spesso le decisioni. Allo stallo del quadro politico fa peraltro da corollario una cornice di sicurezza in continuo deterioramento che le Autorità centrali faticano a contrastare. In questo quadro, l’Italia rimane fortemente impegnata a promuovere e sostenere la stabilizzazione della nuova Libia. A tal fine, abbiamo stanziato 27 milioni di euro per addestrare (in Libia e in Italia) circa 6’000 unità, e oltre 30 istruttori italiani sono già presenti nel paese. L’Italia si è inoltre offerta di ospitare a Roma la prossima Conferenza Internazionale sulla Libia, non appena il quadro politico e la situazione sul terreno lo consentiranno.

Altra situazione preoccupante, ma per la quale recentemente si sono registrati progressi, grazie anche ad attività svolte a Ginevra, riguarda la Siria. Dopo la cosiddetta “Ginevra 1”, si attende ora la seconda Conferenza di pace per la Siria che dovrebbe tenersi a meno di un mese da oggi. Quali sono le aspettative per questa nuova tornata di consultazioni?

Forti aspettative sono legate alla conferenza di “Ginevra II”, che dovrebbe rappresentare la prima occasione per far sedere allo stesso tavolo le forze contrapposte, al fine di trovare una soluzione politica al conflitto. E’ fondamentale che le opposizioni siriane partecipino a “Ginevra II” con una delegazione autorevole e quanto più possibile rappresentativa delle varie anime della società siriana. Siamo inoltre convinti che la Conferenza debba essere accompagnata da misure di “confidence building”, ad esempio dei “cessate il fuoco” a scopi umanitari, che consentano di alleviare le sofferenze della popolazione civile e di verificare, al tempo stesso, la serietà e l’impegno delle parti in lotta nella ricerca di una soluzione politica. Inutile sottolineare che non potrà esservi impunità per i gravissimi crimini compiuti in Siria in questi mesi.

Veniamo ora agli affari di casa nostra. La crisi che ha colpito le economie di moltissimi Paesi ha avuto in Italia effetti particolarmente devastanti e più duraturi che in altri. Il nostro Paese è ancora in recessione e nel ranking mondiale la nostra economia sta perdendo posizioni. Già superata da alcuni dei BRICS, la cui crescita economica è accompagnata da una parallela crescita dell’influenza e del ruolo politico nel mondo, la nostra posizione è minacciata anche da altri Paesi. Fino a quando è realistico pensare di poter mantenere l’inclusione nei club più ristretti quali il G8?

Il Governo italiano si è fatto promotore, sia a livello nazionale che internazionale, di un’agenda economica e finanziaria che, senza trascurare la necessaria riduzione del debito e le politiche volte ad assicurare la sostenibilità fiscale, favorisca sia crescita, occupazione e sviluppo sia innovazione e competitività. A tale iniziativa si aggiunge l’attività promossa in ambito europeo a favore di un ruolo più attivo ed incisivo dell’UE. La crisi ha generato una forte flessione delle transazioni commerciali, spesso alimentando tendenze protezionistiche; simili tendenze in realtà potrebbero verosimilmente causare un peggioramento della situazione economica globale. I Paesi dovrebbero invece focalizzarsi sul rafforzamento del sistema commerciale multilaterale, ambito nel quale un ruolo sempre più rilevante è rivestito dal G20, la partecipazione al quale è estesa anche a importanti Paesi Emergenti.

La Conferenza Ministeriale dell’OMC, in programma a Bali il prossimo dicembre, offrirà un’opportunità unica per rilanciare il sistema commerciale multilaterale. Per questa ragione l’Italia si sta impegnando attivamente per favorirne il successo, concentrando la propria attenzione non solo sulla protezione e sulla promozione degli interessi nazionali (i prodotti agricoli e industriali, i servizi, la proprietà intellettuale, le indicazioni geografiche, il “made in Italy”) ma anche sul sostegno alla crescita del commercio internazionale, alla trasparenza e la prevedibilità del sistema commerciale multilaterale ed a una maggiore efficienza dell’Organizzazione.

 Per quanto riguarda le altre Organizzazioni che a Ginevra si occupano di tematiche economiche e commerciali, l’Italia lavora per favorire, all’interno dell’OMPI, una tutela efficace dei diritti di proprietà intellettuale, quale motore fondamentale di innovazione, crescita ed occupazione, per tutti i Paesi. In ambito UNCTAD, infine, il nostro Paese sostiene, in coordinamento con l’UE, il ruolo dell’Organizzazione come foro per favorire il consenso e la condivisione di principi e politiche nelle tematiche del commercio e dello sviluppo sostenibile.

La SAIG ringrazia S.E. l’Amb. Maurizio Enrico Serra, con l’auspicio che la sua permanenza a Ginevra possa risultare di grande soddisfazione personale e professionale.

Carmelo Vaccaro

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