Storica sentenza del Tribunale federale. Annullata per la prima volta una votazione
federale. Contestate le informazioni contenute nell’opuscolo sull’iniziativa contro la penalizzazione fiscale delle coppie sposate
Il sistema politico svizzero è messo alla prova dalla sentenza del Tribunale federale. Dal 1848, anno di nascita dello Stato federale svizzero, per la prima volta è stata annullata una votazione federale. Con una censura simile la democrazia diretta svizzera, uno dei principi fondamentali del Paese, non era mai stata confrontata: l’iniziativa “Per il matrimonio e la famiglia – No agli svantaggi per le coppie sposate” è stata revocata per un errore di informazione nell’opuscolo del Consiglio federale. Con un risultato di strettissima misura (50.8 per cento) era stata bocciata nel febbraio 2016 l’iniziativa del PPD che chiedeva che le coppie sposate non fossero svantaggiate rispetto ai concubini sul piano fiscale e delle assicurazioni sociali. La disparità riguardava circa 80.000 coppie sposate con doppio reddito che a parità di reddito devono pagare più imposte federali dirette rispetto ai concubini. Nel 2018 il Governo ha dovuto ammettere che le coppie colpite erano 454.000 in tutta la Svizzera (704.000 con le coppie di pensionati). Secondo il PPD, che con il ricorso, prima in diversi cantoni (ricorsi respinti), chiedeva l’annullamento, se “i votanti avessero saputo quante coppie concerneva l’iniziativa, l’oggetto sarebbe stato approvato, tanto più che aveva ottenuto l’approvazione dei cantoni”.
I giudici di Losanna, 4 a favore contro 1 contrario, hanno motivato la sentenza dichiarando che la differenza nei numeri è abbastanza elevata per cancellare la votazione. Il Consiglio federale ha sbagliato grossolanamente e in questo caso è stato gravemente violato il concetto di trasparenza. Il PPD esulta. Il presidente del partito, Gerhard Pfister, ha detto di sentirsi “sollevato” e chiede un nuova votazione, solo dopo un nuovo messaggio del Governo e un dibattito in Parlamento per trovare una controproposta adeguata, che potrebbe portare anche al ritiro dell’iniziativa. Nel frattempo, all’interno del PPD sono cambiate le opinioni sulla definizione di “matrimonio tra uomini e donne” contenuta nell’iniziativa, che gli avversari avevano ritenuto discriminatoria per i matrimoni omosessuali e adozioni, probabilmente decisiva nel 2016. Nella Commissione di diritto i Consiglieri nazionali PPD sono stati decisivi per una maggioranza sulla definizione “Matrimonio per tutti”. Da questa storica decisione il Consiglio federale dovrà trarre le conseguenze e decidere se ci saranno le condizioni per rivotare dopo la lettura delle motivazioni della sentenza. Possibile anche che l’iniziativa torni in Parlamento con adeguate proposte per finire il decennale litigio sulla penalizzazione fiscale. Il Governo opta per introdurre l’imposizione individuale come principio fondamentale, ma verrebbe calcolata l’imposizione comune per le coppie, alle quali sarà calcolata la variante più conveniente. Un compromesso che indurrebbe il PPD a ritirare l’iniziativa. La conseguenza più importante della sentenza sarà per i libretti e l’informazione del Governo e della Cancelleria federale. Un gruppo di lavoro è già stato incaricato di presentare delle misure concrete per migliorare la qualità delle informazioni che dovranno essere più affidabili per i votanti.
Gaetano Scopelliti