Il Consiglio federale prevede un finanziamento di 100 milioni di franchi per abbassare i costi di custodia a carico dei genitori
Negli ultimi 13 anni è stato stanziato mezzo miliardo di franchi e sono stati creati 50.000 posti di custodia con gli aiuti finanziari del Governo. Un lieto risultato, ma i costi per usufruirne restano ancora elevati. Spesso alle famiglie non conviene che entrambi i genitori lavorino, perché i costi della custodia dei figli nelle strutture parascolastiche non sono sostenibili. In questi casi è soprattutto la madre che rinuncia a un’attività professionale. Il Consiglio federale vuole cambiare questa situazione e sostenere Cantoni e Comuni che investono nella custodia dei figli da parte di terzi, così potranno aumentare i sussidi e adeguare maggiormente l’offerta ai bisogni dei genitori. Se un Cantone obbligasse inoltre i datori di lavoro a una partecipazione finanziaria, i sussidi federali aumenterebbero. La conciliazione famiglia-lavoro resta molto importante per molti genitori. Rispetto ad altri Paesi europei, gli enti pubblici svizzeri partecipano molto meno ai costi elevati della custodia: a Zurigo è il 34%, mentre in alcune città europee, ad esempio Strasburgo, si arriva al 75%. Nella città svizzera un posto a tempo pieno in un asilo nido impegna la famiglia con il 20% del reddito, circa 2.400 franchi, secondo quanto sottolineato da Alain Berset nella conferenza stampa. Tra il 4-6% è la quota a Strasburgo.
L’esecutivo vuole dunque modificare la legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia stanziando 100 milioni di franchi. Un’incentivazione che sarà a disposizione nell’arco di cinque anni, con l’obiettivo di promuovere progetti che propongono modelli di custodia per l’intera giornata e in orari d’apertura al di fuori di quelli usuali. Questi aiuti finanziari potranno essere concessi anche ai Comuni e ad altre persone giuridiche e fisiche. Inoltre dovranno servire soprattutto alle donne che desiderano seguire un’attività professionale, per la quale vale la pena dedicarsi. Con i disincentivi in loro favore, il Governo vuole raggiungere l’obiettivo di sfruttare meglio il potenziale lavorativo indigeno nell’ambito della strategia sul personale qualificato, lanciata dopo il sì dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa.
Il progetto è stato accolto positivamente nella procedura di consultazione da molti partiti e associazioni interessate, ma anche dalle critiche del PLR, progetto complicato, e UDC, ingerenza dello Stato nella vita privata. Il Consiglio federale ha apportato alcuni correttivi: adeguamento dei criteri per la concessione degli aiuti, che dovranno soddisfare requisiti qualitativi in materia di custodia dei bambini. Il messaggio è stato trasmesso al Parlamento, ma superare lo scoglio delle Camere federali sarà arduo, soprattutto al Consiglio nazionale, dove PLR e UDC, che bocciano i soldi del Governo per i posti di custodia, hanno la maggioranza. Berset rimane ottimista di trovare una maggioranza per i 100 milioni: “Con questo progetto si vuole migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro e mantenere molte madri nel lavoro”.
Gaetano Scopelliti