Folclore e tradizione a prezzi convenienti: sono queste le maggiori attrazioni per i viaggiatori che decidono di andare in ferie dopo i mesi estivi scegliendo mete insolite, come per esempio il Gujarat, in India, dove si può ammirare un patrimonio artistico, culturale, sociale e naturale di inestimabile valore. Inoltre nel mese di settembre qui si svolge una sagra davvero originale, la “festa dell’ombrello”, un’ottima occasione per visitare un luogo lontano, non accalcato dai turisti e vedere da vicino una delle tradizioni popolari più singolari del mondo o intraprendere un viaggio mistico alla scoperta dei luoghi di Gandhi!
Folklore a Gujarat
A settembre, tutti gli scapoli del Gujarat hanno la possibilità di ammogliarsi durante una delle feste folkloristiche più particolari del mondo, la Festa dell’ombrello. Si svolge presso il sacro santuario di Tarnetar e prende il nome dal tradizionale e particolare uso di portare un piccolo ombrello appeso al braccio per indicare la propria disponibilità al matrimonio, se il matrimonio viene combinato la nuova coppia fa un giro per la fiera all’ombra dell’ombrellino sorretto da un compare.
La fiera di Tarnetar è una delle più antiche dell’India, pare infatti che prime notizie di questo singolare costume risalgano alla fine del settecento e da almeno duecento anni si svolge di fronte al Triniteshwar Mahadev, il tempio del Dio con tre occhi. L’usanza dell’ombrello al braccio però non è l’unica che caratterizza questa fiera, ma vi è anche l’uso del colore d’abito differente per indicare lo stato coniugale della donna, come testimonia una danza, la danza circolare del rahado, dove la gonna nera indica che sono sposate, quella rossa che sono disponibili e cercano marito. La festa di Tarnetar, che quest’anno si è svolta dal 9 all’11 settembre scorso, è diventata un ottimo pretesto per attrarre turisti da tutto il mondo, anche se per la maggior parte indiani, che ogni anno arrivano a superare i 50.000. Oltre al tradizionale rito dell’ombrello per la ricerca della moglie, alla fiera è possibile trovare giostre, banchetti gastronomici e un mercato di prodotti artigianali con monili in argento, bluse, gonne e altri tessuti con cuciti centinaia di specchietti e statuette di divinità indù. Inoltre si può assistere ai concerti dei bhajan mandlis, le band religiose.
La casa natale di Gandhi.
Se decidete di visitare questa parte dell’India non dovete perdere l’occasione per fare un giro nei dintorni, si rivelerà un viaggio molto mistico. A sole 2 ore a sud di Tametar, infatti, sorge Porbandar dove nel 1869 vi nacque Gandhi. Il Kirti Mandir, la sua casa natale, è diventata un museo dove possono essere visitati l’ampio cortile, le stanze della sua infanzia, la stanza della preghiera decorata da undici affreschi raffiguranti altrettante divinità indù e dove vi è segnato il punto esatto in cui vide la luce e dove si può ammirare, sottoforma di mostra fotografica, la vita di Gandhi.
La città più popolosa del Gujarat è Ahmedabad (la vecchia capitale oggi soppiantata dall’amministrativa e moderna Gandhinagar), qui si può visitare l’Ashram dove Gandhi lanciò la lotta non violenta per l’indipendenza: la marcia del sale, i digiuni e il boicottaggio dei tessuti inglesi. Sono diverse le attrazioni di questo luogo, tra cui il Dadi Hari Wav, il pozzo a gradini che è tra uno dei più belli del Gujarat. Molto bello da vedere è anche il Akshardam Tempio, e i Pol, la zona antica della città attorno alla cittadella.