Con l’arrivo dell’estate, Irama non perde l’occasione e, dopo “Nera” e “Arrogante” punta a conquistare anche il 2020, il singolo che ascolteremo è “Mediterranea” scritto dallo stesso cantautore insieme a Giulio Nenna, Federica Abbate, Giuseppe Colonnelli e Andrea Debernardi e uscito per l’etichetta Warner Music. Anche questa volta Irama punta a sonorità latine e ritmate per l’estate 2020. La canzone è pronta anche per sbarcare nel mercato latino con una versione spagnola già pronta e che verrà lanciata nelle prossime settimane.
Il nuovo singolo “Mediterranea” – già entrato di diritto nella corsa dei tormentoni estivi – si posiziona per la quarta settimana consecutiva al numero uno della classifica Top of The Music FIMI/GfK dei singoli più venduti in Italia. Con oltre 33 milioni di streaming il brano è certificato platino e anche in Svizzera “Mediterranea” sta riscontrando un notevole successo. Contento di questo risultato?
Sì moltissimo, non me l’aspettavo. E specialmente farmi conoscere oltre il confine italiano mi stimola molto.
Nel pieno dell’emergenza Coronavirus hai voluto contribuire con un brano, cantato insieme a Francesco Sarcina de Le Vibrazioni, per raccogliere fondi da destinare alle associazioni più bisognose di Milano, la tua città d’adozione. Un bel gesto che è stato accolto dai tuoi sostenitori con grande entusiasmo…
Sì, è una causa che mi sta molto a cuore. Difatti i proventi sono destinati a favore dell’ospedale Niguarda per fronteggiare l’emergenza in corso.
Ti hanno spesso etichettato come un artista “leggero”. Ti dà fastidio?
Beh, un po’ sì, ma ognuno percepisce un’artista come gli pare. In tutto quello che faccio cerco di essere profondo. Forse con questo nuovo singolo “Mediterranea” mostro apparentemente un lato più leggero di me. Ma comunque ha un sapore positivo, specialmente in un momento difficile come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Ho cercato di infondere nelle persone un po’ di gioia. Con la musica mi piace toccare diverse corde dell’animo umano, anche il lato più intenso e riflessivo, come è successo con ‘La ragazza con il cuore di latta’. Credo che occorra spingere su messaggi importanti ed è fondamentale farlo anche con semplicità.
«Mediterranea» farà parte del tuo nuovo progetto discografico che vedrà la luce nei prossimi mesi sempre sotto l’etichetta Warner Music. Puoi anticiparci già qualcosa?
Ancora non posso anticipare nulla, ve lo farò sapere a breve. Comunque abbiamo un bel po’ di cose tra le mani. Mi ritengo un eterno insoddisfatto e sono sempre alla ricerca di cose nuove. Insomma ci sono delle canzoni, ne usciranno altre in alcuni momenti precisi e poi ci sarà spazio per il disco.
Come hai vissuto umanamente il lockdown?
È stato veramente pesante però a me è andata bene, nessuno dei miei familiari si è ammalato del virus. Ma tante persone hanno attraversato lutti improvvisi o si sono ammalate.
Che farai per le vacanze di questa estate?
Conto di rimanere in Italia, non so ancora dove andrò. Abbiamo così tanti bellissimi posti in Italia.
Durante la finale di Amici Speciali sul palco hai portato un’esibizione fuori dal comune: non hai cantato una canzone come tutti si aspettavano, ma hai recitato un monologo dedicato a George Floyd e al terribile fatto di cronaca americano…
Questa vicenda mi ha colpito moltissimo, come del resto il grande movimento di protesta che ne è scaturito. Ho pensato che dovevo comunicare tutto questo. Sono dell’idea che tutte le forme artistiche abbiano alla base sia un tono leggero che uno importante. Non mi ero mai approcciato alla forma del monologo, anche perché la canzone è diversa, soprattutto per il lessico.
Conosci la Svizzera e ti piacerebbe venire a suonare e cantare qui?
La conosco da quando ero più giovane. Venivo spesso in Ticino al Foxtown e in alcune occasioni ho anche assistito a dei concerti e DJ Session. Certo, mi piacerebbe venire su da voi per un mio concerto.
Bruno Indelicato