Attivista Sameera giustiziata in piazza da un plotone di esecuzione. Decapitato quarto ostaggio dall’Is
Prosegue l’orrore della violenza dei jihadisti dello Stato islamico che hanno torturato e ucciso una donna avvocato attiva nel campo dei diritti umani, Sameera Salih Ali al-Nuaimy. Lo ha annunciato l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad al-Hussein, il quale ha spiegato che la donna era stata prelevata la scorsa settimana dalla sua abitazione a Mosul, nel nord dell’Iraq, dopo aver criticato sui social network le azioni di devastazione e distruzione condotte dall’Is contro santuari e antiche moschee. Accusata dai militanti di apostasia, al-Nuaimy è stata torturata per giorni prima di essere giustiziata in piazza da un plotone di esecuzione, lunedì scorso. “Questa orrenda esecuzione pubblica di una donna coraggiosa la cui unica arma erano le parole che usava per difendere i diritti umani smaschera l’ideologia fallimentare dell’Is e dei suoi alleati”, ha commentato al-Hussein. L’uccisione dell’avvocato è stata confermata dal Centro per i diritti umani del Golfo, il quale l’ha definita come un “crimine contro l’umanità”. Le Nazioni Unite hanno più volte denunciato attacchi e violenze contro le donne a Mosul, città che da giugno è sotto il controllo dell’Is. “Sono a rischio – si legge in un recente rapporto dell’Onu – soprattutto le donne istruite e le professioniste”.
Lo scorso mercoledì i jihadisti dell’Is hanno decapitato il quarto ostaggio che si trovava nelle loro mani: si tratta del cittadino francese Herve Gourdel, rapito in Algeria mentre si trovava sui monti della Cabilia. A rivendicare il gesto, il gruppo jihadista algerino Jund al-khalifa, alleato dello Stato islamico. Come accaduto anche nelle decapitazioni precedenti, i miliziani hanno provveduto a diffondere un video in cui è ripresa la brutale esecuzione del turista francese. Nel video diffuso dai jihadisti di Jund-al-Khilafa, gruppo legato ad Al Qaeda ma che appoggia l’autoproclamato califfato islamico, si vedono 4 uomini che, per 4 minuti, leggono un messaggio in arabo rivolto a Hollande, considerato colpevole di non aver fermato i raid francesi in Iraq. Alla fine del messaggio viene mostrata l’immagine dell’uomo decapitato. Gourdel, 55 anni, di Nizza, era stato rapito sabato scorso mentre stava facendo trekking sui monti della Cabilia. In precedenza aveva chiesto al presidente francese François Hollande di fermare i raid in Iraq avvertendolo che in caso contrario sarebbe stato ucciso. Ma il presidente ha rifiutato di trattare.
Dall’assemblea generale dell’Onu a New York, il presidente François Hollande ha denunciato un assassinio “vile e crudele” ed ha assicurato che l’orrido gesto non porterà allo stop dei raid aerei francesi contro le postazioni dello Stato Islamico in Iraq. Al contrario, ha avvertito il leader di un paese sotto shock, “la mia determinazione è totale e quest’aggressione non fa altro che rafforzarla: continueremo a lottare contro il terrorismo dappertutto e in particolare contro il gruppo dello Stato islamico, che porta morte in Iraq e Siria, perseguita minoranze religiose, stupra, decapita”. E ancora: “Le operazioni militari aeree continueranno per tutto il tempo necessario. Voglio che tutte le disposizioni siano prese per garantire la sicurezza dei nostri connazionali, in Francia e nel mondo”.
Intanto l’Fbi ha identificato il killer degli ostaggi dello Stato Islamico decapitati. Il nome dell’uomo incappucciato che ha decapitato in video i due giornalisti americani, James Foley e Steven Sotloff, e l’ostaggio britannico, David Haines, non è stato fatto. Ad annunciarlo è stato lo stesso direttore dell’Fbi, James Comey. Parlando con i giornalisti, Comey ha quindi affermato di sapere chi è l’uomo che appare nei tre video delle decapitazioni, ma non ha voluto confermare identità o nazionalità del boia dal forte accento britannico. Comey ha detto che l’Fbi è stata in grado di identificare l’uomo grazie all’aiuto di partner internazionali.
Nelle scorse settimane l’ambasciatore britannico a Washington, Peter Westmacott, ha detto che Londra era molto vicina a identificare il sospetto. Interpellate dai media britannici, le autorità di Londra non hanno confermato se gli americani hanno comunicato loro l’identità dell’uomo o se vi siano operazioni o arresti imminenti. “Non commentiamo notizie di sicurezza nazionale”, ha detto una portavoce dell’Home Office. Comey ha anche detto che l’Fbi sta ancora lavorando per identificare gli altri due militanti che appaiono nel video, che sembrano avere accento americano o canadese”. L’uomo identificato è stato soprannominato “Jihadi John” perché considerato alla guida di un gruppo di jihadisti britannici che gli ostaggi rilasciati hanno raccontato di aver soprannominato i “Beatles” durante la prigionia.