Vittoria di misura sulla Svezia che vale la qualificazione agli ottavi. Un gran gol di Eder risolve una gara ingarbugliata. Inesistente Ibrahimovic
Gli azzurri si sono involuti rispetto alla gara con il Belgio e hanno giocato una partita brutta soprattutto nel primo tempo. È mancata l’intensità e nulla si è visto dell’aggressività mostrata contro il Belgio. Si attendeva un gioco d’attacco, ma sul campo non è esistito: la coppia d’attacco Pellè-Eder non ha toccato palloni nell’area svedese nei primi 45 minuti. Solo sporadici palloni fatti arrivare in area che non hanno creato alcun pericolo. Gli azzurri hanno lasciato l’iniziativa alla Svezia che non contribuito a rendere più vivace una gara avarissima di occasioni da gol. Il punto di riferimento Ibrahimovic ha provato a spaventare la difesa azzurra, che però non ha concesso nulla e si mostrata ancora insuperabile. È stata una gara tattica, molto brutta, nella quale l’Italia ha badato a non prenderle. La statistica dei tiri in porta, 3-0 per l’Italia, sottolinea la mancata attrattività della sfida. Il c.t. Conte si è sbracciato a lungo per scuotere la squadra, che lui ha cambiato in una sola posizione, De Sciglio al posto di Darmian, andando sul sicuro confermando gli artefici della vittoria sul Belgio.
Le conferme sono arrivate sulla solidità tattica e mentale, controllando una Svezia che ha fatto vedere i suoi limiti e deve recitare il mea culpa per la passività con la quale ha giocato una gara in cui avrebbe assolutamente dovuto vincere. La ripresa non ha scosso gli azzurri, che hanno iniziato con più intensità togliendo per lo meno l’iniziativa agli avversari. Non è cambiato il gioco in avanti e fase di impostazione l’Italia non ha avuto idee, concentrandosi nella gestione della gara. Un pari sarebbe andato anche bene. I cambi di Conte hanno dato la piccola scossa necessaria all’Italia per il colpo del k.o.: 82’ traversa di Parolo, 88’ il lampo di Eder, bravo a saltare due uomini e a scaricare un gran destro dal limite nell’angolo, dopo una sponda di Zaza su lunga rimessa di Chiellini. Una vittoria all’italiana, senza spettacolo risolta con un tiro in porta, ma fondamentale che permette di passere subito il turno e di collocare l’Italia tra le squadre con il potenziale per arrivare lontano. Adesso Conte potrà fare più cambi nella gara contro l’Irlanda, dare spazio a chi gioca meno. Impensabile prima dell’inizio di Euro 2016, ma ora fondamentale per risparmiare energie, che il dispendioso gioco di Conte richiede, per recuperare in vista della prima gara a eliminazione diretta. L’avversario sarà presumibilmente la Croazia, già affrontata nelle qualificazioni.