Facciamo chiarezza su alcune domande frequenti intorno alle prossime elezioni del 4 marzo 2018
Il nuovo sistema elettorale
La nuova legge 3 novembre 2017, n.165, recante “Modifiche al sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali” delinea un sistema elettorale “misto”, con una componente maggioritaria uninominale ed una proporzionale plurinominale.
L’assegnazione di 232 seggi alla Camera (comprensivi di 1 collegio in Valle d’Aosta e 6 collegi in Trentino Alto-Adige) e di 116 seggi al Senato (comprensivi di 1 collegio in Valle d’Aosta e 6 collegi in Trentino Alto-Adige) è effettuata in collegi uninominali, in cui è proclamato eletto il candidato più votato.
L’assegnazione dei restanti seggi delle circoscrizioni del territorio nazionale (386 e 193, rispettivamente per la Camera e per il Senato) avviene in collegi plurinominali, con metodo proporzionale tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento predeterminate dalla medesima legge.
Vi sono proclamati eletti i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l’ordine di presentazione, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto. Resta ferma la specificità della normativa dettata dalla legge 27 dicembre 2001, n.459, che prevede l’assegnazione con metodo proporzionale dei seggi della circoscrizione Estero (12 per la Camera e 6 per il Senato), e stabilisce peculiari modalità per l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza all’estero.
Quando si vota?
Noi all’estero dobbiamo consegnare le schede elettorali entro il 1 marzo, ore 16.00, all’Ufficio consolare.
Come si vota?
Gli elettori ricevono a casa il plico che contiene il materiale elettorale e le istruzioni sulla modalità di voto. Chi non ha ricevuto il plico entro il 18 febbraio, deve contattare il proprio ufficio consolare per ricevere il duplicato.
Noi italiani all’estero
I cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE al 31 dicembre 2016 sono poco meno di cinque milioni. In maniera identica ai seggi nazionali assegnati in Italia, la suddivisione del numero di parlamentari da assegnare alle quattro ripartizioni viene calcolato in base a tutta la popolazione italiana residente all’estero (e non in base al numero degli aventi diritto al voto).
Come si scrutina il voto espresso all’estero?
Le schede votate dagli elettori all’estero, incluse nelle apposite buste pervenute per corrispondenza agli Uffici consolari, vengono spedite in Italia dai Consolati mediante valigia diplomatica accompagnata. I plichi arrivati in Italia vengono presi in consegna dall’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero, istituito appositamente presso la Corte d’appello di Roma, nel cui ambito – sulla base dell’elenco degli elettori fornito dal Ministero dell’Interno – vengono costituiti seggi elettorali per lo scrutinio delle schede pervenute.
Le operazioni di scrutinio iniziano alla medesima ora dello spoglio dei voti espressi nei seggi istituiti sul territorio nazionale, e cioè alle ore 23 di domenica 4 marzo.
Cos’è il codice a barra?
L’Ambasciata informa che In vista delle elezioni 2018, si informa che su istruzioni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stato introdotto sull’esterno dei plichi elettorali, nel pieno rispetto del principio della segretezza del voto, un codice a barre per assicurare una maggiore tracciabilità dei plichi stessi, nonché per il più accurato controllo sui rilasci di eventuali duplicati.