Abbiamo pubblicato vari articoli sulle truffe al telefono, come quella del falso nipote, raccontata da una nostra lettrice in questa intervista oppure in questo articolo, dove è stata la polizia cantonale zurighese ad avvisarci che sarebbero presi di mira soprattutto gli anziani italiani. Purtroppo torniamo a parlare di queste truffe, anche se ora non è più il “falso nipote” a chiamare, ma sarebbero alcune figure professionali quali il personale di un ospedale, un poliziotto o un procuratore ad essere i protagonisti dei nuovi casi di truffa che prenderebbero di mira ancora una volta gli anziani italiani.
La polizia cantonale zurighese ci informa come i numeri di reati nel campo della truffa telefonica siano spaventosamente alti. A inizio ottobre la polizia cantonale zurighese contava 83 reati che hanno fruttato una somma totale di ben 6 milioni di franchi. Questa somma sarebbe il doppio di quella del 2021. Tra le vittime viene registrata quasi ogni settimana una persona anziana di nazionalità italiana e, inoltre, sembra proprio che negli ultimi anni le truffe aumentino nel periodo delle festività.
I casi di truffa telefonica oltre ad essere in evidente aumento sono anche più elaborati. Truffatori e truffatrici, intanto, sfruttano in modo intenzionale che oggi non sia più possibile risalire con certezza dal numero telefonico alla persona che chiama. Inoltre, questi criminali diventano sempre più audaci e pressanti, si presentano come parenti o conoscenti, e talvolta addirittura come agenti di polizia. In seguito tentano di conquistare la fiducia della loro vittima e con essa il loro denaro, raccontando al malcapitato storie sconcertanti e spaventose.
La Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC), un servizio intercantonale specializzato nel settore della prevenzione della criminalità, descrive tre possibili scenari che si presentano nel tentativo di truffa: la storia del furto con scasso, la storia dell’incidente grave e la storia dell’attacco di un hacker. Vediamo nel dettaglio come si possono svolgere eventuali truffe.
La storia del furto con scasso
Il truffatore vi spiega che di recente c’è stato un numero particolarmente elevato di furti con scasso nella vostra zona. La polizia presume che ben presto sarà preso di mira anche la vostra abitazione. Per evitare danni, vi viene detto che un poliziotto o una poliziotta si recherà da voi per prendere in custodia i vostri oggetti di valore e metterli al sicuro. SCIOCCHEZZE! La polizia non prende mai in custodia oggetti di valore!
La storia dell’incidente
Un secondo scenario, potrebbe essere quello in cui vi viene detto che un vostro parente è stato coinvolto in un terribile incidente. Occorre urgentemente pagare le spese di salvataggio o di ospedale. A questo punto vi viene detto che la polizia sta per recarsi da voi per ritirare l’importo necessario. Attenzione: i costi degli incidenti non devono mai essere pagati in anticipo!
La storia dell’attacco di un hacker
Durante un’indagine su un caso di truffa, la polizia dichiara di aver trovato i vostri dati personali e presume che il vostro conto bancario possa essere stato violato. I falsi poliziotti o le false poliziotte vi chiedono di fare da esca per dare la caccia all’hacker e di poter accedere al vostro conto bancario. Altra truffa! La polizia non chiede mai di poter accedere da remoto al vostro computer!
Se ricevete una simile telefonata, ecco cosa potete fare
- Interrompete subito la telefonata. Avvisate senza indugio la polizia ad un numero ufficiale (posto di polizia locale o 117).
- Informate la polizia della telefonata ricevuta. Mettete a disposizione dell’autorità tutte le prove in vostro possesso in modo da permetterle di tentare di identificare i truffatori o le truffatrici.
- Non consegnate mai denaro o oggetti di valore ad estranei.
- Non date mai l’accesso al vostro computer ad estranei.
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Redazione La Pagina
Fonte dati ed esempi: Polizia cantonale zurighese, skppsc