Gianluca Plací è un ragazzo con una personalità molto forte e piena di energia, anche se per lui non è sempre stato tutto facile. Ecco la sua storia
Raccontaci di te…
Mi chiamo Gianluca Plací, ho 28 anni e sono nato e cresciuto qui in Svizzera. I miei genitori sono in Svizzera da circa 45 anni, mia madre è di Lecce, mio padre di Specchia in provincia di Lecce. Ho fatto le scuole qui e dopo le medie ho iniziato la formazione come masoterapista e ho finito quando avevo 19 anni. Ho fatto prima un corso di introduzione per vedere come mi trovavo nel campo medico e mi è subito piaciuto. Trovare poi un lavoro è stato durissimo perché tanti chiedono esperienza, e un’età maggiore. Quindi ho dovuto impegnarmi in un altro settore. Ho lavorato alla Sunrise nel servizio esterno, anche perché non volevo essere un peso finanziario per i miei genitori, però ho continuato a cercare nel campo della medicina. Poi per sei mesi ho lavorato presso un’assicurazione. Successivamente ho lavorato alla Spitex. Per caso mi sono candidato ancora una volta all’ospedale statale e ho potuto iniziare a lavorare lì al 40%. Ho sempre cercato di lavorare di più, ma non avevano bisogno, poi però mi è stato offerto di lavorare al 100% e io ho accettato immediatamente.
Spiegaci cosa fa un masoterapista?
Il masoterapista cura persone con mal di testa ad esempio. È un settore molto ampio. Ho avuto sia pazienti con emicrania scaturita da diverse cause, quali sovraccarico di muscoli oppure stress.
Dipende dal mal di testa che il paziente sente, per ogni paziente poi devo decidere qual è la terapia adatta. Esistono diverse terapie, come la terapia con il fango, massaggi classici, terapie cinesi etc.
Il 2 giugno hai aperto il tuo studio, una bella soddisfazione, no?
È stato sempre un mio sogno avere un’attività propria e ora, con l’apertura di uno studio di massoterapia per conto mio, si sta avverando questo sogno. Al momento sono da solo, poi avrò bisogno di qualcuno per l’accettazione. Inoltre devo essere sincero, questo lavoro da dipendente non è facile, per me i miei pazienti sono tutto, ci metto tutto il cuore per aiutare e per creare un buon rapporto loro. Ma oggigiorno non è più così facile, il mondo della medicina è molto stressante. Ho trovato questo studio a Zurigo-Schwamendingen e me l’hanno dato, quindi ho iniziato subito a lavorarci. Ho due sale per fare i massaggi ed una sala d’attesa. I miei genitori mi hanno aiutato tantissimo. A sorpresa sono arrivate dall’Italia mia zia e mia cugina per l’apertura, ne sono rimasto felice.
Quali disturbi curi?
Venite se avete problemi con la schiena, anche cronici ad esempio, ernia al disco, mal di testa, l’emicrania, pazienti con disturbi celebrali con torcicollo o problemi psicologici, il settore è veramente ampio. Curo anche pazienti con problemi delle articolazioni, artrose, artrite e reuma, ma anche pazienti con problemi neurologici, liquidi nelle gambe, nelle braccia, nel viso o in pancia e faccio terapie antistress. Un mio paziente soffriva di emicrania, mi sono preso cura di lui per un periodo di tempo. Mentre prima ne soffriva anche due o tre volte a settimana ora ne soffre solo una volta al mese, questo per me è un grande successo. Perché soffrendone solo una o due volte al mese ha potuto ridurre anche le medicine che prendeva prima contro i dolori. Inoltre l’assicurazione supplementare paga queste cure, questo è importante.
Perché hai scelto questo mestiere?
Prima volevo fare il meccanico, poi, però, ho cambiato idea. Ho scelto una strada che mi permette di aiutare le persone che, come me, hanno difficoltà per motivi di salute e far capire loro che niente è impossibile. È una storia piuttosto lunga, quando avevo quattro anni ho avuto la meningite, ho passato molto tempo in ospedale e per un mese sono stato in coma. Quando sono uscito dal coma sono stato cieco per sei mesi, per questo anche oggi vedo solo al 20%. Le persone che non mi conoscono non lo notano perché ho imparato a gestire la situazione. Sono molto fiero di avercela fatta con gli studi e la mia attività in proprio, ho raggiunto un alto livello, facendo tutto da me. Devo ringraziare anche la mia famiglia però, i miei genitori non mi hanno mai trattato differentemente dalle mie sorelle, venivo punito come gli altri se facevo errori. Mi hanno insegnato di seguire il mio cammino e di cercare sempre una via per arrivare alla mia ambizione. Mi fa molto piacere poter dare il mio sapere agli altri, ogni anno dirigo due praticanti e nelle classi tutti sperano sempre di avere me come dirigente. Ho inoltre aiutato il progetto “Sehende Hände” a Winterthur, dove oggi possono lavorare terapisti ciechi e con disturbi di vista, cerco sempre di dare una mano.
Che progetti hai per il futuro?
Vorrei formare praticanti anche qui, mi piace troppo. Poi certamente ogni anno mi devo aggiornare e spero di poter offrire in futuro anche la terapia con il laser. Cerco sempre di aggiornarmi e di informarmi su nuove terapie.
Che legame hai con l’Italia?
Sinceramente volevo tornare in Italia quando avevo circa 20 anni, dopo un mese di vacanza giù. Però con il mio problema non è facile, non voglio essere dipendente da qualcuno, e giù senza macchina è difficile muoversi. La vita in Italia è troppo bella, mi piace tantissimo, però ho scelto la Svizzera.
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