Raccontaci di te…
Le mie origini sono in Calabria, a Catanzaro, ma sono nato e cresciuto in Svizzera. Ho fatto le scuole qui, ma ho vissuto per dieci anni in Italia.
Anche giù ho lavorato e studiato, sempre nel campo del imprenditoria. Ho aperto in Italia la mia prima ditta dove ho cercato il futuro.Sono tornato in Svizzera perché in Italia invece non ti danno spazio di crescere, non ti danno possibilità di finanziamento ecc. Vedo l’Italia che tradisce e che si vende, dimenticandosi dei propri cittadini che a volte sono costretti a vivere con 200 euro al mese, ragazzi che studiano per 10 anni e alla fine lavorano alla cassa per 400 euro al mese. Ho visto che tutto quello che ho fatto in Italia è andato perso e quindi sono tornato in Svizzera. Devo dire anche che sono molto legato alla Svizzera.
Nel 2013 hai aperto il tuo negozio Pit Stop 58, raccontaci della tua attività…
Ad ottobre del 2013 ho aperto il mio negozio, che ho chiamato Pit Stop 58 perché è dedicato a Marco Simoncelli. Sono un’appassionato di moto sin da piccolo, il concetto è nato dopo che per colpa di un incidente sono stato molto male, sono finito in coma ed è davvero un miracolo che oggi sto bene. Dato che avevo già lavorato come rappresentante di prodotti alimentari in Italia, li conosco molto bene e volevo offrire a questa zona un punto d’incontro dove gustare il nostro buon cibo tipico. Non è un ristorante, prepariamo cibi da portare via, perché secondo me il concetto dello streetfood è molto valido, concentrandomi però sui prodotti di ottima qualità, guardando anche al prezzo per il consumatore, in questo modo riesco ad offrire cibo di ottima qualità a prezzi convenienti. Inoltre offriamo servizio di catering, dall’aperitivo al dolce, tutto fatto da noi, con prodotti di ottima qualità e con la possibilità di cucina live. Abbiamo anche una produzione propria di salsicce. Offriamo un servizio un po’ più particolare, non è il semplice catering, adattiamo i prodotti agli eventi, come un aperitivo “hot” che abbiamo fatto per un Nightclub o per addii al celibato etc.
Hai altri progetti in corso?
Con un furgone che ha una cucina mobile dentro, andiamo sul posto e cuciniamo live. Ho partecipato a diverse edizioni dello Streetfood Festival, per rappresentare l’Italia.
Come detto mi piace lo streetfood, solo che ho aggiunto il Gourmet, cucina live e faccio vedere ai miei ospiti cosa realizzo. Ho pure inventato il pane “love”, organizzo ad esempio cenette romantiche, dall’aperitivo al dolce. Siamo presenti anche nelle discoteche, come durante le feste della Grande Notte Italiana con un Foodcorner e presto saremo anche al P1 e al Komplex per offrire i nostri prodotti.
E per il futuro?
C’è un progetto che mi sta particolarmente a cuore ed è quello di tutelare il “Made in Italy”, mi sono stufato di tutta questa gente che mette ai ristoranti bandiere italiane, ma non si sa chi c’è dietro e spesso prendi una pizza che non è buona. Vedo spesso che ormai il cliente è scettico a mangiare in un ristorante italiano, perché troppo spesso di italianità ormai ce n’è poca.
Insieme ad un gruppo abbiamo creato un bel sistema e ho anche un bel giro di persone che vogliono aiutarmi in questo progetto, ma solo con prodotti estremamente italiani e protetti.
C’è inoltre in progetto una “Panzerotteria”, ho imparato a fare i panzerotti da una famiglia molto conosciuta a Bari: sono contro l’industria, tutte le nostre ricette vengono da aziende familiari tradizionali. Cerco sempre piccole ditte tradizionali per i miei prodotti.
Sei davvero pieno di idee molto curiose e innovative…
Quando allora sono stato per così tanto tempo in ospedale dopo l’incidente, ho avuto molto tempo per riflettere e per progettare moltissimo. Una novità, ad esempio, è quella di un impasto nero, fatto con il bicarbonato vegetale che è molto più soffice e facilmente digeribile, il prodotto finale sarà una pizza energetica. Offro già le pizze di diversi colori ed ho tra l’altro l’esclusiva sui distributori automatici di pizza.
Parlaci di queste macchina della pizza, da una macchina può davvero uscire una pizza buona?
Buonissima direi, certo l’automatico ti dà solo gli ultimi secondi di cottura, ma di massima qualità. Bisogna specificare che sono pizze che fanno i nostri ragazzi, quindi sono fatte a mano, poi non vengono surgelate, ma tenute ad un certo grado per far sì che la fragranza e l’impasto rimangano freschi.
Io ho solo lavoratori in ambito famigliare, tutti lavorano da me con amore e passione, non è facile trovare gente che mette l’anima in quello che fanno: io gestisco e tutti gli altri mi aiutano e mi sostengono.
Per maggiori informazioni:
Pit Stop 58 da Turi
Luegislandstr. 66 – 8051 Zurigo
www.pitstopdaturi.ch
Tel.: 076 374 58 27