Due uomini e una donna di nazionalità italiana morti nel giro di 20 giorni
La prima vicenda ha riguardato la donna ragusana, Pamela Canzonieri, 39 anni, che è stata trovata morta all’interno del suo appartamento di Morro de Sao Paolo, nella notte tra il 17 e il 18 novembre scorso. Pamela, di origini siciliane, si recava ogni anno in Brasile, dove lavorava come cameriera stagionalmente. Pare che lei stessa abbia aperto al suo assassino, che abbia lottato per difendersi da un’aggressione improvvisa e, dopo essere stata colpita alla testa, è stata strangolata a mani nude. Secondo quanto si è appreso dalle prime notizie diffuse da alcuni siti locali brasiliani è stato fermato un vicino di casa della donna: si tratta di Patrick Antonio dos Santos, detto “Fabrizio”.
Il secondo caso è quello del 51enne milanese Alberto Baroli, residente a Parigi, che il 5 dicembre è stato massacrato con un machete da un gruppo di malviventi penetrato nella villetta che aveva affittato per una vacanza sulla spiaggia di Beberibe, nello stato del Nordest di Cearà. Secondo quanto riportato dai media brasiliani, Baroli sarebbe stato ucciso durante un tentativo di rapina in una villa nella quale lui stesso si trovava con sua moglie. I due, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati sorpresi nel sonno, verso l’1:30 di notte, e il cinquantunenne avrebbe lottato coi rapinatori, nel tentativo di difendere la compagna, per poi essere ammazzato con un colpo di machete, mentre la donna è riuscita a rifugiarsi in bagno.
La polizia ha arrestato una donna di ventisette anni, Damiana Paiva da Silva, ritenuta responsabile del crimine insieme a due suoi nipoti – una ragazza e un ragazzo sedicenne – e altri due uomini.Infine, Roberto Bardella, 52enne di Jesolo, è stato trovato morto all’interno di una favela nella zona sud di Rio de Janeiro. Secondo le prime notizie si crede che l’uomo sia entrato per sbaglio nel Morro dos Prazeresla, la “Montagna dei piaceri”, favela del quartiere di Santa Teresa. L’italiano avrebbe accompagnato un altro connazionale, riuscito a fuggire in tempo. L’uomo percorreva in moto la baraccopoli, considerata «pacificata» dalle forze dell’ordine, insieme a un altro italiano, Rino Polato, cugino della vittima. I due sarebbero entrati senza volere in un’area ancora controllata dai trafficanti, che avrebbero iniziato a sparargli contro. Bardella sarebbe morto sul colpo, mentre Polato, inizialmente catturato dai banditi, sarebbe stato poi rilasciato e ritrovato dalle forze dell’ordine in evidente stato di shock. In un primo momento la magistratura brasiliana ha autorizzato l’arresto temporaneo di sei sospetti e l’arresto preventivo di un adolescente identificati dal cugino della vittima che ha assistito all’omicidio e che, secondo la polizia, ha riconosciuto i banditi dalle foto segnaletiche dei criminali più ricercati della zona. Successivamente altri due mandati di arresto sono stati spiccati per l’omicidio di Bardella. In tutto sono così 9 i responsabili ricercati a vario titolo, in tutto il territorio della città di Rio de Janeiro’. Le indagini dei brasiliani sono seguite dall’ufficiale di collegamento italiano del Servizio di cooperazione Internazionale di Polizia – Scip della Criminalpol – di stanza proprio nella cittá carioca.
[email protected]
foto: Ansa