Il presidente della Commissione Ue: gli Eurobond non servono, c’è già Transfond
Jean-Claude Juncker ringrazia Matteo Renzi per l’appoggio all’approccio europeo comune sul problema dell’immigrazione e in una lettera inviata al presidente del Consiglio italiano condivide una serie di considerazioni sull’argomento. Un messaggio di apprezzamento per l’iniziativa “Migration compact”, anche se sull’uso dei bond per finanziare programmi di cooperazione ed assistenza a Paesi africani la risposta del presidente della Commissione Ue è che esiste già il Transfond, fondo finanziato da Ue e Stati membri, che può essere usato anche per infrastrutture e progetti di occupazione sviluppo per l’Africa. “Migration Compact”, la proposta di Renzi ai vertici Ue di focalizzare la politica comune europea dell’immigrazione sui finanziamenti ai paesi africani di origine e di transito dei migranti, e sulla loro responsabilizzazione nella gestione dei flussi è stata salutata molto favorevolmente anche dal commissario Ue alla Politica comune d’immigrazione e asilo, Dimitris Avramopoulos. “Ho letto molto attentamente la lettera del primo ministro Matteo Renzi, e posso dire che la proposta è pienamente in linea con le politiche migratorie dell’Ue: penso che sia un approccio molto responsabile”, ha detto ieri il commissario. Quanto alla proposta – contenuta nel “Migration Compact” e subito criticata dal governo tedesco – di ricorrere all’emissione di Eurobond per finanziare i fondi per la cooperazione con i paesi africani, e in particolare la costruzione di infrastrutture nei loro territori, Avramopoulos ha osservato che “è una idea preliminare (‘early idea’, ndr) di cui potremo parlare più tardi”.
La lettera di risposta del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, al “Migration compact” proposto dal premier italiano Mattero Renzi “è la prova che siamo sulla strada giusta, perché noi affrontiamo sia il tema dell’Africa, di come non far partire i migranti, che quello della gestione dei rifugiati”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, parlando con la stampa a margine del Consiglio Affari interni dell’Ue, a Lussemburgo.
Continuando a parlare del piano proposto da Renzi, Alfano ha aggiunto: “Credo che sarà un successo italiano, che si consoliderà al prossimo vertice Ue dei capi di Stato e di governo” il 28 giugno.
La lettera di Renzi
“La gestione dei flussi di migranti non è più sostenibile senza una cooperazione mirata e rafforzata con i Paesi terzi di provenienza e di transito – si legge nella lettera – Molto è stato fatto ma molto di più dobbiamo rapidamente fare se vogliamo scongiurare l’aggravarsi di una crisi sistemica”.
Per gestire con maggiore efficacia i flussi migratori verso l’Ue “sarà fondamentale finanziare e gestire a livello europeo un piano straordinario di rimpatri” e fornire “supporto legale e logistico, finanziario e infrastrutturale per la gestione dei flussi nei Paesi partner, anche attraverso uno screening accurato in loco tra rifugiati e migranti economici”, scrive nella stessa lettera Renzi il quale sottolinea che l’accordo Ue-Turchia non deve “rimanere un evento isolato. Se così fosse si determinerebbe tra l’altro uno squilibrio in termini di risorse e capitale politico impegnato rispetto ad altre aree geografiche, non meno importanti ai fini della questione migratoria”.
Il non-paper è composto di una dozzina di pagine e affronta un problema epocale, quello delle “migrazioni verso l’Europa, che si prevede durino per decenni, a causa delle dinamiche geopolitiche nei Paesi vicini e oltre, principalmente nel Medio Oriente e Nordafrica, Sahel e Corno d’Africa”. Una sfida “complessa”, anche a causa della “natura mista dei flussi, composti sia da rifugiati che da migranti economici”. Mentre infatti i flussi nel Mediterraneo Orientale oggi sono composti in proporzione maggiore da rifugiati, a causa della guerra civile in Siria, “nel Mediterraneo Centrale e Occidentale sono composti principalmente da migranti economici e si prevede che durino nel medio e lungo termine”. L’Ue “dovrebbe affrontare entrambe le sfide, come pure l’apertura di possibili nuove rotte, come quella nord-orientale”.
Askanews / Adnkronos
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