La Juventus vince la sfida al vertice, la Roma scivola a-4, Milan al terzo posto, sorprese Lazio e Atalanta, prima vittoria in A del Crotone
Lo Juventus Stadium resta tabù per il Napoli, che esce ancora sconfitto nella sfida al vertice contro la Juventus. Un tiro rasoterra dell’ex Higuain (che non ha esultato) decide una gara intensa ma avara di emozioni. Il Napoli avrebbe anche meritato il pareggio, perché sul piano della manovra ha giocato complessivamente meglio, ma ha avuto poco coraggio di affondare gli attacchi. La squadra di Sarri è stata all’altezza della situazione con un pressing alto, che ha imbrigliato la Juventus, mai capace di imporre il proprio gioco. La differenza è stata il cinismo che contraddistingue la Juventus: su due svarioni difensivi, Ghoulam è stato disastroso, prima Bonucci e poi Higuain hanno punito un buon Napoli, che non ha creduto fino in fondo di poter fare risultato e forse nemmeno di poter vincere lo scudetto. La Juventus si appoggia sulla classe dei suoi campioni e sulla difesa che dà garanzie, ma dovrà riflettere sulle difficoltà di manovra mostrate contro il Napoli. Il ritorno di Marchisio può essere un punto di partenza.
La Roma spreca molto a Empoli e scivola a -4 dalla vetta. Le avversarie della Juventus non riescono ad approfittare delle sue difficoltà e perdono l’occasione di tenerne il ritmo, quando il turno di campionato sembra favorevole. Nell’undicesima giornata si era parlato anche di un aggancio della Roma in vetta, ma non è bastato un dominio totale per sbrigare la pratica Empoli, salvato dal suo portiere in vena di grazia. La colpa è anche dei giocatori della Roma imprecisi nelle conclusioni. Poi torna la solita cantilena: quando serve, il salto di qualità non arriva e la Roma è condannata a fare molto di più della Juventus per risolvere partite complicate, quando non gioca bene. Il cinismo non è un’arma della squadra di Spalletti, che nelle difficoltà perde spesso l’orientamento. L’Empoli, fortunato, ringrazia per il punto prezioso, che avrebbero potuti essere anche tre se Maccarone avesse sfruttato la più facile delle occasioni nel finale di partita.
Tra alti e bassi il Milan di Montella si ritrova in solitudine al terzo posto e con merito. La sofferta vittoria sul Pescara è un inno alla ritrovata autostima, ma anche alla capacità di sapere giocare un calcio concreto e riuscire a difendere con determinazione il gol segnato da Bonaventura su punizione. Inizia nel migliore dei modi la seconda parte del girone d’andata che propone avversarie abbordabili sulla carta, eccetto l’Inter e la Roma, un’occasione per mantenere vive le ambizioni europee. La forza dei rossoneri è l’interpretazione quasi impeccabile della fase difensiva e delle ripartenze, insomma una mentalità da provinciale, che sta dando risultati. Il Pescara avrebbe meritato il pari ma Donnarumma gli ha negato per due volte il gol. Restano i complimenti, ma a Oddo non bastano più, se i punti non arrivano.
Sale a un passo dal Milan la Lazio, che scavalca il Napoli e si ritrova sola al quarto posto. Il tecnico Inzaghi ha dato un’identità alla Lazio, che è la sorpresa del campionato. Tra molte difficoltà i laziali riescono a battere il Sassuolo, rimaneggiato, con le reti di Lulic e Immobile, quest’ultimo in grande forma. Sesto risultato utile consecutivo, frutto di prestazioni basate su un gioco sempre alla ricerca del gol. Uniche amnesie, quando la Lazio si distrae sicura del risultato. Non ne approfitta il Sassuolo, molto orgoglioso, ma che risente delle assenze importanti e non riesce a esprimere il suo gioco collaudato. Alla Lazio si aprono nuove ambizioni, mentre il Sassuolo dovrà ritrovare gli assenti e la propria identità per continuare a sognare l’Europa. Si rialza la Fiorentina con la vittoria di misura in casa del Bologna. Agevolati dall’espulsione di Gastaldello che regala il rigore trasformato da Kalinic, i viola si limitano a gestire la gara, senza cercare di chiuderla. Il Bologna di questi tempi non incute timore e prosegue il momento negativo, con la vittoria che manca da settembre.
Vola alto anche l’Atalanta di Gasperini che si è messa definitivamente alle spalle l’inizio stagione disastroso. I bergamaschi confermano il loro stato di grazia e battono nettamente il Genoa, lontano parente di quello che aveva battuto il Milan. Gasperini sta vincendo la scommessa di puntare su molti giovani (Caldara, Conti, Petagna e Gagliardini e Kessie) e ora si ritrova nelle zone alte della classifica, 16 punti nelle ultime 6 partite. La sua squadra gioca un calcio agonistico, ma anche di qualità tecnica con sprazzi di bel gioco. Il Genoa ha reagito troppo tardi, ma non è mai stato seriamente in partita. Cade per la quinta volta in campionato l’Inter di Frank De Boer. Alla Sampdoria basta un gol del 33enne Quagliarella per incamerare tre punti d’oro che tranquillizzano il tecnico Giampaolo, a rischio esonero. Appeso a un filo invece De Boer che giovedì avrà verosimilmente l’ultimissima chance di conquistare la fiducia della società. Il futuro dell’Inter è buio, una squadra che anche a Marassi ha giocato malissimo, con un approccio sbagliato e senza gioco e carattere. Serve subito una sterzata, ma risolvere il problema sarà arduo. Il colpevole non è soltanto De Boer. Prima gioia in Serie A per il Crotone. Il 2-0 sul Chievo vale la prima vittoria in campionato che riaccende le speranze di salvezza, visto i risultati delle dirette avversarie. Per i calabresi è stata anche la conferma dei segnali positivi avuti dalla trasferta di Firenze, dove la vittoria è sfuggita solo all’ultimo. Il Crotone ha ritrovato lo spirito giusto per credere nella salvezza e ora può iniziare il suo campionato, mentre il Chievo ha giocato senza idee una gara tutta da dimenticare.
Nei posticipi del lunedì pareggiano Udinese e Torino. Gara spettacolare dai due volti, con i granata che avevano iniziato col piglio giusto, mentre l’Udinese era assente sul campo. Del Neri cambia assetto tattico nella ripresa e l’Udinese a furia di attaccare ribalta lo svantaggio con Thereau e Zapata. È un’illusione che dura poco: Ljajic trova il pareggio con un gran sinistro a giro. Si salva in extremis il Tornio che non vince da tre turni, mentre l’Udinese è al terzo risultato utile consecutivo. Cagliari e Palermo si sono affrontati con la paura di perdere. Il primo tempo è stato bruttino con entrambe le squadre più preoccupate a non prendere gol. Nella ripresa Dessena sblocca la gara con una doppietta che sarà decisiva. I sardi si riscattano delle due sconfitte da incubo contro Fiorentina e Lazio e salgono a quota 16 punti allontanando sensibilmente la zona retrocessione, nella quale annaspa pericolosamente il Palermo. I siciliani hanno reagito solo dopo lo svantaggio, ma l’assalto finale è stato inutile. Continua la crisi di risultati, con l’ultima vittoria che risale a settembre.
G.S.
foto: Ansa