La capolista scappa a +7, ennesimo pareggio della Roma, Napoli terzo da solo, Inter e Milan da incubo, il Parma a picco
Contro l’altra squadra di Verona, il Chievo, per la Juventus è stata più dura, ma alla fine grazie ancora a Pogba risolve una gara complicata e allunga sulla Roma (1-1), che pareggia per la terza volta consecutiva. La capolista è stata meno arrembante del solito e ha trovato sulla sua strada il portiere Bizzarri efficace e reattivo su Pereyra, Vidal e Chiellini. Con il risultato in stallo per un’ora ci pensa Pogba a spianare la strada alla Juventus, sfoderando la giocata da fuoriclasse: con una finta disorienta Cofi e libera un sinistro potente e preciso. Poi il francese è protagonista nell’azione del secondo gol con un aggancio al volo in area di alta classe che è il preludio al gol di Lichtsteiner che raddoppia su respinta del portiere. Con una squadra che non sbaglia quasi mai, Allegri ha fatto un passo enorme verso la conquista del titolo. Il Chievo gioca con grinta e umiltà fino al 60’ e ha sperato in un pari, prima di arrendersi. Comunque i punti salvezza i veronesi li dovranno conquistare in altre gare.
La Roma di Garcia deve rimontare anche a Firenze uno svantaggio, ma la reazione non basta per conquistare la vittoria. I giallorossi si fanno fermare da una ritrovata Fiorentina e perdono terreno sulla Juventus. Nove punti nelle ultime sette gare sono un magro bottino per una squadra che aspira allo scudetto. Ma questi risultati sono la logica conseguenza di una squadra che si è smarrita, senza più autorevolezza e brillantezza nel gioco. Il campionato è ancora lungo per recuperare, ma Garcia deve ridare equilibrio e la mentalità giusta ai suoi giocatori per non compromettere il sogno tricolore e inseguire una Juventus inarrestabile. Prima dello scontro diretto il calendario offre alla Roma partite sulla carta agevoli. Guai a sbagliare. Il pari di Firenze è giusto. I viola non hanno niente da rimproverarsi, perché hanno giocato a testa alta e sono stati vicini alla vittoria. Il punto fa però perdere terreno su Lazio e Napoli, ma il discorso Champions non è compromesso se la Fiorentina è quella vista contro la Roma.
Passo importante del Napoli (2-1) che vince con merito, almeno sul piano del gioco, contro il Genoa e ora è solo al terzo posto. È ancora Higuain a fare la differenza con una doppietta, nata però da due discutibili decisioni arbitrali. Nel gol del vantaggio l’argentino è in leggero fuorigioco, mentre nel secondo su rigore la spinta su Higuain non appare netta. È stata una gara complicata per il Napoli, che crea le occasioni più pericolose, ma al solito non sa chiudere le partite. Il Genoa non demerita e pareggia, ma oltre alla rabbia, resta il fatto che da sei gare non riesce più a vincere. Non molla la Lazio (3-1) che ha stravinto contro il Milan e resta una candidata al terzo posto. Nonostante l’emergenza infortunati i laziali giocano a ritmi alti e mettono pressione alla difesa rossonera che crolla nella ripresa, quando la Lazio ci mette appena 6’ per ribaltare il gol di Menez con Parolo e Klose e chiude la partita a 10’ dalla fine ancora con Parolo. Unico neo per Pioli è l’infortunio a Djordjevic, che sarà operato e indisponibile per un lungo periodo. Il Milan all’Olimpico, al di là della brutta gara (illusorio il gol di Menez), ha confermato di essersi smarrito e di avere i nervi a fior di pelle: Mexes perde la testa aggredendo Mauri, chiaro segnale che nella squadra qualcosa non funziona. La società non risolverà i problemi se non capirà che la rosa è inadeguata per i traguardi prestigiosi, ma sarà probabilmente ancora l’allenatore a pagare per tutti. Su Inzaghi alleggia il nome di Spalletti.
La Sampdoria (1-1) continua a credere alla qualificazione in Champions League ma contro il Palermo frena. Partita spettacolare, ricca di spunti e dai due volti a Marassi: la Sampdoria domina il primo tempo senza riuscire però a chiudere la gara, il Parlermo è più efficace e determinato nella ripresa, ma penalizzato. L’arbitro con convalida il gol di Morganella con la palla nettamente dietro la linea di porta e così si rilancia il tema sul ricorso alla tecnologia in campo, sempre più necessario. L’Inter (0-1) fa la partita, ma è una manovra lenta e scontata e all’ultimo secondo i nerazzurri si fanno beffare dal Torino nell’unica amnesia della gara. Bravo il Torino nella fase di non possesso palla e in difesa e che avrebbe potuto segnare anche prima sulle ripartenze. La crisi si apre dunque anche all’Inter, dove Mancini non sta facendo meglio (anzi) del suo predecessore Mazzarri. Il mercato gli ha regalato soluzioni offensive, ma l’emergenza è soprattutto in difesa. Il Torino gioca da provinciale ma quest’atteggiamento stavolta ha fruttato tre punti essenziali per la salvezza.
Nella zona bassa della classifica per il Cagliari (2-1) arrivano tre punti pesanti contro il Sassuolo. La squadra di Zola continua a scalare la classifica ed esce per adesso dalla zona retrocessione. La differenza l’ha fatta la determinazione del Cagliari nel cercare la vittoria, ma anche i progressi sul piano del gioco con la cura di Zola. Al Sassuolo è mancata l’umiltà delle ultime gare e agli emiliani non giova forse parlare di qualificazione europea e di voci di mercato (Zaza). Un’Udinese (1-2) cinica e fortunata vince sul difficile campo dell’Empoli e torna alla vittoria dopo cinque partite. L’Empoli ha giocato come di consueto bene, ma al contrario dei friulani non concretizzano le occasioni. Sbaglia molto l’arbitro Ghersini, che concede un rigore inesistente ai toscani e ne nega uno all’Udinese. Al termine gli errori non incidono sul risultato: l’Udinese sale a 27 punti in una zona tranquilla, mentre l’Empoli è a un solo punto dal terzultimo posto.
Il Verona (1-0) dimentica gli incubi contro la Juventus e di misura vince la delicata sfida salvezza contro l’Atalanta. Sono tre punti pesanti che hanno il pregio di restituire serenità all’ambiente. La vittoria è meritata, grazie anche all’allenatore Mandorlini che è stato bravo a modificare la squadra, che ha giocato con personalità e coraggio. Molto rinunciataria invece l’Atalanta che con questa battuta d’arresto non riesce ad allontanarsi dalla zona retrocessione.
Il Parma (1-2) sembra alla resa dopo la sconfitta contro il Cesena, che fino a domenica divideva l’ultimo posto con gli emiliani. Lo scontro della “disperazione” premia giustamente il Cesena che ha cercato di vincere con più rabbia. Il gol vittoria di Rodriguez può rilanciare il Cesena verso la salvezza che resta comunque molto complicata, mentre per il Parma , per altro sfortunato
sull’1-1 (rigore netto negato), la situazione è sempre più ingarbugliata e disperata.
Classifica 20° giornata
Juventus 49; Roma 42; Napoli 36; Sampdoria e Lazio 34; Fiorentina 31; Genoa 28; Palermo e Udinese 27; Milan e Inter 26; Sassuolo e Torino 25; Verona 24; Atalanta 20; Empoli e Cagliari 19; Chievo 18; Cesena 12; Parma 9 (-1)