La capolista vince il derby d’Italia contro l’Inter, goleade di Napoli e Lazio, Milan fuori dall’Europa, l’Atalanta sogna, il Palermo torna a sperare
È la 28esima vittoria interna di fila: un record. La legge dello Juventus Stadium è implacabile anche sull’Inter di Pioli, che era arrivata a Torino forte delle sette vittorie consecutive in campionato. I nerazzurri hanno giocato alla pari tenendo aperto il risultato, ma la personalità della squadra di Allegri alla fine ha fatto la differenza. Non era sinceramente una sfida scudetto (l’Inter aveva virtualmente -12 punti) perché la Juventus ha il campionato sotto controllo e passo dopo passo si avvia al sesto scudetto consecutivo. L’Inter sta lottando al massimo per un posto in Champions League. La gara è stata aperta e giocata a viso aperto da entrambe le squadre con l’ago della bilancia che pende dalla parte Juventus per il semplice motivo che Allegri mette i suoi giocatori nelle migliori condizioni di rendimento. Se non segnano Higuain o Dybala, ecco che esce dal cilindro la prodezza di Cuadrado che decide la sfida. La Juventus ha creato più occasioni e questo legittima la vittoria, che ha però le basi sulla solida prestazione difensiva. L’Inter è andata vicino al gol più per caso, ma non ha saputo sfruttare le chance.
I centrocampisti nerazzurri sono stati incapaci di servire al meglio Icardi, che non ha inciso sulla gara, limitato anche da un ottimo Chiellini. Il nervosismo finale ha macchiato la prestazione di un Inter che esce dallo Stadium a testa alta e con un’iniezione di fiducia per affrontare la lotta per il terzo posto, avendo il rammarico delle prime giornate di campionato dove ha perso il treno scudetto. La Juventus, che non prende gol da tre gare, sarà presto chiamata a verificare questo modulo offensivo negli ottavi di finale di Champions League contro il Porto.
Gol a grappoli e calcio spettacolare. Il Napoli di Sarri travolge il Bologna e lancia chiari segnali alla Roma in ottica secondo posto e al Real Madrid in Champions League. La squadra partenopea è brillante nel gioco velocissimo ed è essenziale e cinica nell’area avversaria. Hamsik, Callejon, Mertens (capocannoniere con 16 gol) e Insigne sono implacabili a concretizzare le manovre offensive costruite su un possesso palla fatto di pochi tocchi. A Bologna il Napoli è devastante per tutto il primo tempo e archivia la gara con quattro reti. In Italia, in fase offensiva, nessuno gioca come il Napoli, 55 gol, e domenica è rientrato Milik, che ad inizio stagione aveva trascinato la squadra con i suoi gol. Avrebbe potuto competere con la Juventus per lo scudetto, ma il Napoli è ancora incompiuto, non ha ancora la mentalità vincente delle grandi squadre e anche in questa stagione c’è il rammarico di avere lasciato troppi punti al San Paolo.
Vincere contro il Pescara di questi tempi è ordinaria amministrazione. La Lazio rispetta il copione e si sbarazza degli abruzzesi rifilandogli sei reti. Eppure la Lazio ha sofferto nel primo tempo, sottovalutando l’avversario, bravo a rimontare uno 0-2 e sbagliando anche un rigore. Nella ripresa i laziali si sono scossi e hanno riportato tutto alla normalità, macinando gioco e prendendosi la vittoria con altre quattro reti, che permette di rimanere nelle sfere alte della classifica, riscattando la sconfitta interna con il Chievo. Il Pescara si era illuso, aveva schierato alcuni rinforzi, ma il tecnico Oddo non riesce a trovare una via d’uscita e le pesanti sconfitte tolgono qualsiasi speranza di salvezza. Alla salvezza torna a crederci il Palermo che di misura si aggiudica la sfida contro una diretta avversaria. È bastato un gol di Nestorovski per ottenere la prima vittoria interna della stagione e battere il Crotone, che ha perso l’occasione di avvicinare l’Empoli al quartultimo posto e si è fatto scavalcare in classifica dai siciliani. La gara è stata condizionata dall’importanza della posta in palio: manovra statica, il Palermo che ha faticato a fare gioco e il Crotone a chiudersi in difesa, senza riuscire ad abbozzare un contropiede efficace. Un’azione personale sblocca la gara e la indirizza in discesa per il Palermo che va più vicino al raddoppio del Crotone (che s’innervosisce) al pareggio. L’Empoli mantiene il suo vantaggio di 8 punti sulla terzultima grazie al pareggio interno contro il Torino. Su un campo appesantito dalla pioggia, i toscani raddrizzano la partita con molta fortuna (una pozzanghera favorisce Pucciarelli) e Skorupski para un rigore a Iago Falque salvando il punto che muove la classifica. Il Torino di Mihajilovic si è molto ridimensionato, non vince da nove gare e mostra seri problemi all’interno dello spogliato con la lite Falque-Belotti per tirare il rigore. Certo i granata non si arrenderanno per tentare di andare in Europa, ma il momento è difficile e il tecnico serbo non riesce a trovare le giuste contromisure per far ripartire il suo Torino.
Nella zona Europa League ci resta saldamente l’Atalanta di Gasperini che dopo la convincente vittoria interna sul Cagliari consolida il sesto posto. Meritata la vittoria contro i sardi che nulla hanno potuto contro un avversario superiore sul piano tecnico-tattico. La doppietta di Gomez premia un primo quarto d’ora di qualità dei bergamaschi che si stanno dimostrando una squadra solida, matura e attrezzata per portare a buon fine la missione Europa. Il mercato di gennaio ha portato con Cristante anche un adeguato sostituto di Gagliardini. Un valore aggiunto ai tanti talenti che Gasperini sta valorizzando con grande successo. Il Milan continua invece a precipitare in classifica dopo la terza sconfitta di fila arrivata a San Siro contro la Sampdoria. Si è aperta la crisi, acuta, per la squadra di Montella, ma non solo per i risultati o a causa degli infortuni, alibi parziale. Montella ha rimescolato il Milan per esigenze, ma l’inedita formazione non ha portato ad una reazione, contro una Sampdoria, alla quale è bastata una prestazione equilibrata, un assetto ordinato senza rischiare, le parate del rientrante Viviano, il contropiede fondato su Muriel e il cinismo di sfruttare l’occasione più propizia per portare a casa una vittoria di valore. Il Milan non ha trovato soluzioni, troppo prevedibile la manovra e alcune scelte obbligate in difesa (Romagnoli e Kucka terzini) hanno scombussolato gli assetti tattici consolidati. L’attacco con Bacca, poi Lapadula, ha smarrito la via del gol. Montella non dovrà distrarsi e continuare a lavorare come nei primi mesi di stagione, per evitare che la crisi rovini quello che di buono ha fatto e non turbi il progresso dei giovani talenti, senza illudere l’ambiente e fissando l’obiettivo alla qualificazione in Europa League. Lo 0-0 tra Chievo e Udinese è giusto e rispecchia una gara molto noiosa e senza emozioni in zona gol. Un punto che soddisfa le due squadre che con 29 punti sono lontani dalla zona retrocessione.
G.S.
foto: Ansa