La Corea del Nord ha accettato “la strada per la denuclearizzazione”, ha reso noto il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, al termine degli incontri a Pyongyang da cui è emersa la volontà dei due leader di “ripristinare la vita normale” nella Penisola, collegando le ferrovie, consentendo la riunione delle famiglie separate dalla guerra e cooperando nel settore della sanità.
In una conferenza stampa con il leader nordcoreano Kim Jong-un, Moon Jae-in ha spiegato che Kim ha accettato lo smantellamento permanente della base missilistica di Dongchang-ri, sulla costa occidentale, e la presenza di osservatori internazionali per verificare il processo. La chiusura di Yongbyon, il principale centro di ricerca nucleare nordcoreano, con il reattore, il sito per il trattamento del combustibile nucleare, e per l’arricchimento dell’uranio, viene invece dall’adozione di misure analoghe, pur non precisate, da parte degli Stati Uniti.
Le due Coree hanno accettato di “rimuovere tutti i pericoli che possono portare alla guerra nella Penisola”, ha aggiunto il presidente sudcoreano sottolineando che la “denuclearizzazione totale non arriverà in un futuro troppo distante”. Seul e Pyongyang si candideranno insieme per le Olimpiadi del 2032. Kim, che ha incontrato Moon Jae-in tre volte quest’anno, ha promesso una visita a Seul “presto”.
Oltre all’accordo firmato dai leader, anche i ministri della difesa di Nord e Sud Corea hanno firmato una intesa per la riduzione delle tensioni militari nella regione, la creazione di una zona cuscinetto demilitarizzata lungo il confine e una no fly zone lungo la linea di demarcazione militare che li divide. Saranno anche sospese le esercitazioni entro queste zone a partire dal prossimo primo novembre. Anche nel Mar Giallo sarà stabilita una zona cuscinetto in cui non potranno svolgersi manovre militari.
Adnkronos
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