Il lavoro a domicilio porterebbe meno stress all’impiegato e aumenterebbe la produttività
Il lavoro a domicilio porterebbe vantaggi a entrambi le parti: all’azienda e agli impiegati. Optare per questo modello di lavoro lontano dall’ufficio permetterebbe all’impiegato di risparmiarsi lo stress degli spostamenti, di lavorare più concentrato e di aumentare la produttività. Le aziende risparmierebbero sui costi di manutenzione e si gioverebbero di collaboratori più motivati. Sono vantaggi che hanno mosso l’associazione mantello dell’economia Economiesuisse a sostenere questo modello di potere scegliere di svolgere la propria attività da casa. Secondo Kurz Lanz, responsabile infrastrutture economiesuisse il cosidetto Home-Office “se bene organizzato potrebbe portare a un aumento della produttività del 5%, ad una riduzione del 30% del costo del lavoro”.
Chi riesce a risparmiare per almeno un giorno il tragitto casa-lavoro risparmia in tempo e guadagna in qualità di vita, evitando il caos delle ore di punta. Secondo uno studio dell’Univeristà di San Gallo, gli impiegati che lavorano cinque giorni alla settimana sono più esposti al rischio di malattie che comporterebbe maggiori assenze, nei confronti di chi cambia regolarmente posizione di lavoro. Anche la frequenza della sindrome da burnout si ridurebbe di molto, poiché lavorare in un ambiente più tranquillo e intimo (come ad esempio l’appartamento) evita situazioni di stress. In Svizzera, nonostante i vantaggi, è sorprendente che il concetto di lavoro a domicilio sia ancora raro. Sono poco le aziende svizzere che sono attrezzate per l’Home-Office. Vige ancora molto scetticismo, quando gli impiegati sono lontani dall’ufficio, invece di prediligere la prestazione alla presenza o la fiducia al controllo. Un altro studio della Scuola universitaria professionale di Lucerna dimostra che le aziende potrebbero promuovere di più il lavoro da casa. Oggi in Svizzera l’11% della popolazione nel mondo del lavoro potrebbe svolgere l’attività lavorativa un giorno la settimana a casa. Sono 450.000 le persone che con le loro conoscenze professionali possono essere flessibili, indipendenti dal luogo di lavoro e dunque trasferibili a domicilio. Un potenziale, che secondo Jens Meissner, professore alla Scuola di Lucerna, non viene sfruttato. Oggi molti impiegati hanno le idee in chiaro e nei concorsi per un posto di lavoro si aspettano dalle aziende proposte di possibilità per Home-Office, anche se questo oltre ai vantaggi esige una maggiore autodisciplina. Da Microsoft Svizzera sono già misurabili le conseguenze del modello: il cambiamento con forme di lavoro più flessibili ha portato un risparmio del 15% sui costi del lavoro e grazie anche all’utilizzo flessibile dello spazio è possibile un ampliamento del personale.
Gaetano Scopelliti