Juve fermata dal Cagliari, l’Udinese cade a Genoa, contestata la Fiorentina
Si accorcia la classifica in vetta. Turno favorevole alla Lazio (-5) e all’Inter (-6) più vicini alla Juve, sola in testa. Nel prossimo turno Inter-Lazio. Il derby di Milano numero 276 non mantiene le pro-messe della vigilia, ma all’Inter va bene così. Il gol di Milito vale tre punti. La squadra di Ranieri è ormai fuori dal tunnel della crisi e si inserisce prepotentemente nella lotta scudetto. Il Milan perde non solo l’occasione di staccare la Juve, ma anche la vetta. I rossoneri fanno la partita e “schiacciano” i cugini nella propria metà campo, ma deludono nel gioco di squadra e non trovano mai il guizzo giusto. L’Inter gioca con umiltà e prevalentemente in difesa, dove ha gioco facile nel contenere l’attacco avversario, piuttosto inconsistente. Alla prima occasione del secondo tempo i neroazzurri colpiscono in contropiede: Zanetti (migliore in campo) recupera palla a centrocampo e serve al centro Milito che approfitta di uno svarione di Abate e batte con freddezza Abbiati (53’). Perdere nel derby può starci, ma il Milan ha deluso (ancora in uno scontro diretto) nella partita che Allegri aveva definito un crocevia. Lo stesso allenatore però non fa drammi, ritenendo che la sconfitta non ridimensioni la sua squadra. L’Inter ha invece confermato l’ottimo momento e non si è fatta sfuggire l’occasione di riaccendere le speranze scudetto.
Mezzo passo falso per la Juve (1-1) nella sfida casalinga contro il Cagliari. La squadra di Conte mantiene l’imbattibilità, e nonostante il regalo dell’Inter, rallenta nella corsa scudetto sprecando il turno casalingo. I bianconeri sembrano aver perso lo smalto d’inizio stagione e la loro imprevedibilità. Passata subito in vantaggio al 7’ con un’azione tutta in velocità finalizzata da Vucinic, la Juve non è riuscita a chiudere la partita, forse per troppa sicurezza. Il Cagliari dopo il pareggio d’inizio ripresa prende coraggio e raddoppia le energie. Il pressing alto dei sardi blocca la Juve nel suo gioco, la quale non riesce a rialzarsi. Conte cambia assetto alla squadra facendo entrare Del Piero, Krasic e Borriello, che però non incidono. L’Udinese spreca l’occasione di agganciare la Juve, perdendo (3-2) contro un Genoa trasformato, e si fa avvicinare dalla Lazio. La squadra di Marino ha giocato una partita tutta grinta, ritrovando anche il gioco e mettendosi alle spalle la crisi. Nel secondo tempo il Genoa ha ribaltato lo svantaggio con Granqvist, Jankovic e Palacio (buona l’intesa con Gilardino). L’Udinese priva di alcuni giocatori (Coppa d’Africa e infortuni) ha tenuto nel primo tempo, chiuso in vantaggio. Nella ripresa ha sbandato in difesa, riprendendosi solo verso la fine (accorcia Di Natale su rigore), ma sono le parate decisive di Frey a negarle il pareggio. Al San Paolo anche il Napoli spreca l’opportunità di riavvicinare la zona Champions. Gli azzurri sono stati fermati sul pareggio da un Bologna coraggioso, schierato con due punte (Di Vaio e Acquafresca). Gli ospiti, perfettamente organizzati a centrocampo, non hanno fatto ragionare il Napoli grazie al pressing alto e costante. Napoli incapace, per l’intera la partita, di trovare soluzioni per scardinare l’attenta difesa rossoblu (Gargano e Inler bloccati da Mudingayi e Pulzetti). Bologna a lungo in vantaggio (Acquafresca al 14’) è stato raggiunto da Cavani su rigore (70’), giustamente concesso (braccio di Perez). Rimpianti per il Napoli che resta a 7 punti dal terzo posto e punto d’oro e meritato per il Bologna. La Lazio archivia la sconfitta di Siena battendo l’Atalanta (20) e si rilancia nelle posizioni di vertice della classifica. I bergamaschi, con una prova opaca, hanno facilitato il compito ai laziali, che hanno ottenuto i tre punti con il minimo sforzo: Hernanes trasforma il rigore ottenuto per un fallo ingenuo di Masiello e Klose chiude i conti (91’) di una partita, in cui è successo davvero pochissimo. Non deve strafare il Chievo per battere il Palermo. Basta un gol di Sammarco per i veneti, che a un turno dalla fine del girone di andata con i 23 punti in classifica sono già oltre la media-salvezza. Non funziona la “cura” Mutti. Solo un punto in tre partite, mal di trasferta continuo, ultima vittoria in campionato a novembre e una classifica che inizia a preoccupare. Ora sono solo 6 i punti di vantaggio sul Cesena, terzultimo. Che cosa starà passando nella testa del presidente Zamparini che aveva rassicurato i tifosi che il Palermo con lui non andrà mai in B? Brutta sconfitta casalinga della Fiorentina (0-1) e tre punti pesanti per il Lecce. Dopo la partita è scoppiata la contestazione dei tifosi viola che hanno preso di mira dirigenti e giocatori. Non trova pace la Fiorentina in questa stagione storta, che Delio Rossi ha definito di “lacrime e sangue”. Il Lecce con la vittoria di Firenze (Di Michele su rigore al 65’) torna a sperare nella salvezza. Anche il Cesena (3-1, doppietta di Mutu) ritrova la vittoria nella sfida diretta con il Novara, recuperando terreno nella corsa alla salvezza. Crisi profonda per il Novara, al quale non sono bastati gli esordi di Rinaudo, Jensen e Mascara a migliorare la manovra di gioco. Esordio positivo di Donadoni sulla panchina del Parma (3-1). Ducali, rigenerati dopo il k.o. contro l’Inter, hanno battuto nettamente il Siena, brutta copia rispetto alla vittoria contro la Lazio. Tre punti che riportano serenità in classifica e soprattutto convinzione nei propri mezzi, mentre il Siena si vede ridimensionato e avvicinato dal Cesena. Sospesa Catania-Roma per impraticabilità del campo sul risultato di 1-1. La prosecuzione della partita sarà probabilmente l’8 o il 15 febbraio.
GAETANO SCOPELLITI