Prandelli ha nutrito sempre fiducia nei mezzi della sua Nazionale. Dopo la disfatta contro la Russia, prima è riuscito a ricompattare l’ambiente dopo la tempesta del calcioscommesse in Italia, poi ha voluto giocarsela contro la Spagna senza rinnegare il credo offensivista di questi due anni della sua gestione da ct. Le premesse non erano buone, ma l’Italia è riuscita a giocare sullo stesso livello della fortissima Spagna. Anzi per alcuni minuti ha assaporato addirittura la vittoria. L’undici mandato in campo con un 3-5-2 da un coraggioso Prandelli si è presentato solido e concentrato, giocando un’ottima partita, tatticamente brillante.
La difesa a tre, bravissimo De Rossi difensore centrale, ha retto bene, contenendo gli inserimenti dei centrocampisti spagnoli. Del Bosque ha disegnato una squadra senza attaccante di ruolo per non dare punti di riferimento e lasciando il compito di concludere a rete ai centrocampisti Iniesta, Fabregas e Silva. Con i cinque centrocampisti (Giaccherini al debutto) l’Italia è riuscita a limitare la manovra del «tique-toque» chiudendo efficacemente gli spazi e vincendo parecchi duelli. Per tutto il primo tempo, la Spagna non ha creato un’occasione degna di nota. Gli azzurri senza timore non hanno sdegnato il gioco offensivo. La manovra con un possesso palla efficace, veloce e variabile ha portato a tante occasioni da rete. Il tiro di Balotelli al 10′ è deviato in angolo, Casillas si supera su una punizione di Pirlo (13’) e su un colpo di testa di Thiago Motta a chiusura di tempo. Nella ripresa la Spagna ha alzato i ritmi, ma l’Italia non si è distratta e non si è fatta sorprendere. Prandelli cambia l’attacco e Di Natale lo ripaga sorprendendo la retroguardia spagnola sfruttando al meglio l’appoggio di Pirlo per il vantaggio (60.). Vantaggio gestito male: tre minuti dopo Fabregas s’incunea nella difesa italiana nell’unico atto di sbandamento e batte Buffon.
Le due squadre non si tirano indietro e cercano il vantaggio con veemenza, deliziando il pubblico (in maggior parte spagnolo) con un calcio offensivo e ricco di occasioni da gol da ambo le parti nell’ultima mezz’ora. Rigenerata l’Italia guarda al futuro.
Prandelli è deciso a continuare nel suo credo di un gioco offensivo. Il 3-5-2 comporta dei rischi: verso la fine, anche per la stanchezza, la difesa è stata incline ha subire il contropiede come dimostrano le occasioni avute da Torres. Giovedì contro la Croazia sarà una partita da vincere assolutamente. Prandelli forse porterà dei cambi: Di Natale per Balotelli? Più libertà a Pirlo per impostare il gioco? De Rossi a centrocampo? Ritrovata la “sua nazionale”, il ct può lavorare con più serenità alle soluzioni adeguate e nonostante la maiuscola prestazione di domenica manterrà insieme ai suoi giocatori il ruolo di outsider, così raro per la Nazionale italiana, ma che di questi tempi all’Italia sta a pennello. Italia: Buffon; Bonucci, De Rossi, Chiellini; Maggio, Marchisio, Pirlo, Thiago Motta (90. Nocerino), Giaccherini; Balotelli (56. Di Natale), Cassano (65. Giovinco).
G.S.