La settimana è iniziata come è finita, con l’attenzione puntata sulla tragedia di migranti che ha investito l’Italia. È una giusta attenzione, che dovrebbe essere sempre viva su questo fenomeno, non solo in Italia, poiché sempre più incontrollabile. Il fenomeno deve essere governato, anzi ben governato perché in gioco ci sono tante vite umane che non hanno colpe. Il nostro Governo sembra proprio aver sbagliato tipo di approccio non solo con il fenomeno dei flussi migratori, ma anche di fronte alla vicenda di Cutro, una tragedia che sta prendendo sempre più i connotati di una vera e propria strage di bambini. Prima l’assenza del Governo di fronte al dolore, poi la farsa inutile del Consiglio dei Ministri a Cutro con l’inasprimento delle pene per gli scafisti e delle norme che regolarizzano i flussi migratori. Infine la presa in giro dell’eliminazione della protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo, che mette in chiaro la posizione che ha preso questo Governo: assolutamente contro tali flussi migratori. Non a caso la trasferta a Cutro non ha compreso assolutamente la presenza e l’attenzione alle vittime della tragedia né ai superstiti, che sono stati ignorati dal Governo fino alla fine.
La conferenza stampa che è seguita dopo il CdM a Cutro è stata imbarazzante, perché le alte cariche del Governo presenti, con in prima linea la Premier Giorgia Meloni, si sono mostrati incapaci di ricostruire correttamente i fatti e di dare risposte se non la solita narrazione che lascia buchi e tanti dubbi. La domanda: perché quando la Guardia di Finanza è tornata indietro per avverse condizioni del mare non è partita la Guardia di Costiera? Rimarrà il grande dubbio irrisolto di questa tragedia, insieme a tante altre domande. L’atteggiamento dei Ministri presenti è stato indisponente, chi non aveva voglia di rispondere, chi è stato tutto il tempo a scrivere al cellulare…
A cosa è servita dunque la farsa di Cutro? A mettere in chiaro che i migranti – che muoiono cercando di arrivare in Europa attraverso l’Italia – al Governo Meloni non interessano, anzi sono un fastidio, e mette in mostra sempre più la lontananza di questa Maggioranza ad una certa sensibilità che invece contraddistingue il popolo italiano.
A conferma del disinteresse al dramma di Cutro, il video di un Karaoke fuori luogo di Meloni e Salvini sulle note di un noto brano di De André, che magari si poteva evitare di far circolare sui media. Il problema non è festeggiare 50 anni o un karaoke tra amici e colleghi, ma il fatto che venga messo in rete il video di due alte autorità di Governo che un momento prima hanno dimostrato solo disinteresse per la tragedia avvenuta e che subito dopo lo confermano con questo spettacolo penoso. È in questo modo che vogliono sollecitare l’Europa a un maggiore interesse al fenomeno? Questo è quello che viene messo in evidenza: l’indifferenza del dolore altrui, la mancanza di pietas. Nel frattempo veniva ritrovato il corpo di una bambina, di una madre e poi ancora un altro bambino. Oggi un nuovo naufragio con dispersi e morti in mare, a chi interessa? All’Italia, all’Europa o a chi?
Non è una colpa lasciare il proprio Paese per trovare un posto migliore dove si spera di dare un futuro dignitoso ai propri figli. Quando parliamo con i nostri connazionali sparsi nel mondo spesso ci dicono che lasciano l’Italia o non tornano in Italia perché, a conti fatti, riconoscono che i figli hanno maggiori possibilità altrove. E dall’Italia nessuno scappa per guerre, per repressione, per dittatura, per schiavitù o altro. Certo i nostri immigrati non si spostano sui barconi o attraverso altri mezzi meno convenzionali, ma il motivo è sempre quello: in Italia non c’è guerra, non c’è repressione, non ci sono condizioni di vita misere né violenze atroci. Quelli che arrivano rischiando la vita sui barconi non sono immigrati come noi, non hanno i nostri diritti e le nostre possibilità, sono “altri immigrati”, come noi però hanno lo stesso desiderio di una prospettiva migliore di vita, per loro e per i loro figli, hanno i nostri stessi sogni ma pochissime possibilità di realizzarli.
Redazione La Pagina