Negli ultimi tempi gli studenti si sono resi protagonisti di azioni e reazioni poco ragguardevoli in ambiente scolastico e spesso anche ai danni dei propri insegnanti. Abbiamo letto notizie sconfortanti di professori minacciati, malmenati, umiliati e lasciati mal ridotti solamente perché hanno esercitato la propria professione.
Per fortuna però non tutti i giovani studenti sono dediti agli atti di bullismo e di maleducazione su compagni e insegnanti, ci sono anche esempi lodevoli di ragazzi che riescono ad amare e apprezzare i propri insegnanti con cui instaurano legami che vanno al di là del semplice rapporto alunno-insegnante che si crea in aula, ma che superano gli ambienti scolastici tanto che si riesce perfino a percepire quando qualcosa non va. È successo, infatti, che grazie all’intervento tempestivo di alcuni studenti dell’Istituto Cesaro di Torre Annunziata (Napoli), allarmati per la prolungata assenza della propria insegnante che, come hanno spiegato i ragazzi, non mancava da scuola neanche nelle giornate di neve, l’insegnante, disabile per problemi motori, si sia salvata.
I giovani alunni, constatando l’assenza, senza preavviso e di alcuni giorni dell’insegnante, si erano messi in allarme ed erano andati a trovarla in casa. Non ricevendo alcuna risposta hanno pensato di chiamare i carabinieri che con un’irruzione nell’abitazione hanno scoperto che la donna era a terra, agonizzante e priva di sensi a causa di un malore, e non riusciva a muoversi. Trasferita in ospedale la donna ora sta bene, è stata salvata dai suoi ragazzi.
Si scopre quindi che questi studenti hanno un legame particolare con la donna, “le sue lezioni – spiega Alfonso, uno dei ragazzi – sono racconti nei quali ci presenta ogni giorno un personaggio diverso, come se lo avessimo con noi in aula”. È questo grandissimo legame fatto di rispetto, di amore, di educazione e di sinergia tra insegnante e alunni, che ha reso possibile salvare una vita. Questo grazie non solo a degli studenti che prima di tutto sono ragazzi per bene, sensibili e in gamba, ma soprattutto grazie all’insegnante che sicuramente ama il proprio lavoro e lo sa fare bene. È merito dell’insegnante che ha saputo farsi amare e far amare le proprie lezioni. I suoi insegnamenti si sono spinti al di là della didattica, oltre i voti e i programmi ministeriali, oltre l’ansia delle interrogazioni e della naturale ‘ostilità’ che si crea tra professore e studente: i suoi racconti le hanno salvato la vita perché principalmente sono stati insegnamenti di vita.
È così che deve essere la scuola. Grazie agli studenti dell’istituto Cesaro di Torre Annunziata che hanno riscattato la categoria e che ci fanno ancora ben sperare sui nostri giovani. L’insegnante adesso sta bene, e gli alunni aspettano il suo ritorno a scuola, e non è difficile crederci!