“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, non è solo un proverbio!
Esperienze personali e ambiente circostante sono i punti decisivi per la propria visuale della bellezza, questo è il risultato di uno studio del team di scienziati insieme a Laura Germine del Massachusetts General Hospital a Boston. Per lo studio i ricercatori hanno dapprima studiato le risposte di 35 mila volontari a un test di valutazione estetica di volti online; con questi dati, hanno chiesto a 547 coppie di gemelli monozigoti e 214 coppie di gemelli dello stesso sesso, ma non identici, di giudicare l’attrattività di 200 volti.
Secondo Focus “alcuni aspetti della bellezza si basano su parametri largamente condivisi: per esempio, tendiamo ad apprezzare maggiormente i volti più simmetrici. Su canoni come questo si basa il 50% del giudizio: l’altra metà dipende dal vissuto personale”.
“Questo corrisponde all’intuizione comune che da un lato le modelle con la bellezza possono fare soldi a palate, dall’altro lato amici possono discutere per ore sulla bellezza di qualcuno”. Mentre ricerche in passato si sono basate soprattutto su come le persone rispondono a diversi visi, questo nuovo studio ha analizzato profondamente da dove proviene il disaccordo sulla bellezza di un viso.
Sono soprattutto le proprie esperienze ad avere maggiore influenza sulla nostra percezione di bellezza. “Non sono determinanti gli ambiente, come quello che condividiamo con la nostra famiglia ad esempio. Sono molto più sottili e individuali le esperienze molto personali e uniche, come quelle che si fanno con amici o nei media sociali”, spiega Germine. In poche parole significa che non sono decisivi la scelta della scuola, i vicini o il background economico, ma più incontri unici, immagini di un film che ci rimangono impresse o forse il viso del primo grande amore.