Vasto rogo, nei giorni scorsi, sulla collina dei Camaldoli a Napoli. Nessun rischio per le abitazioni ma la cenere sprigionata dall’incendio è arrivata fin sulla zona di Posillipo.
Contro il fuoco sono stati impegnati un elicottero, due Canadair e una ventina di uomini della Protezione civile regionale.
Il fumo dell’incendio sulla collina dei Camaldoli era visibile da diverse zone di Napoli e provincia.
L’incendio ha provocato la chiusura del parco dei Camaldoli e una ventina di suore, in via precauzionale, ha preferito lasciare l’eremo. Roghi di vaste proporzioni vengono segnalati un po’ ovunque in Campania, da Castel San Giorgio e Polla, nel Salernitano, a Castel Morrone, nel Casertano, fino a Ercolano, alle pendici del Vesuvio. Al lavoro gli uomini della Protezione civile regionale della Campania, d’intesa con Forestale e vigili del fuoco. Non sono mancate polemiche sulla natura degli incendi. “Il catasto delle aree incendiabili con conseguente vincolo di inedificabilità per la città di Napoli esiste ed è stato approvato dalla giunta comunale di Napoli nel 2008”.
Così l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli Rino Nasti replica alle osservazioni espresse in una nota da Legambiente Campania in merito all’incendio divampato sulla collina dei Camaldoli. Per il presidente regionale dell’associazione ambientalista Michele Buonomo, autore della nota, “spesso dietro gli incendi estivi c’è il dolo, gli affaristi, gli speculatori. Soprattutto gli speculatori edilizi che contano sull’assenza di un catasto delle aree incediate per rendere edificabili aree che non lo sono”.
Sono in tutto 89 gli incendi boschivi divampati solo nella giornata di domenica 16 agosto in tutta Italia. I roghi sono in sensibile aumento a causa del gran caldo e quasi tutti concentrati in Campania e Calabria. Il personale del Corpo forestale dello Stato, impegnato soprattutto in Meridione, indaga per individuare cause e responsabili degli incendi. Resta alta l’allerta da parte della Forestale di fronte ad un possibile ulteriore incremento del fenomeno, favorito dal gran caldo previsto per i prossimi giorni.
La Campania e la Calabria sono state le regioni più colpite dalla fiamme rispettivamente con 43 e 24 incendi boschivi. Seguono la Basilicata con 8 roghi, il Lazio con 7, la Liguria con 3 e la Puglia e l’Emilia Romagna rispettivamente con 2 roghi.
Le province più colpite dalle fiamme sono Salerno con 18 roghi, Cosenza con 16, Napoli e Avellino con 8 ciascuna e Caserta e Potenza con 5.
Due gli interventi aerei di domenica scorsa dei mezzi del Corpo forestale dello Stato per affrontare i roghi più gravi.
L’elicottero Erickson S64F Orso Bruno, decollato dalla base di Trapani, è intervenuto a Palermo nelle operazioni di spegnimento di un incendio, ancora in corso, divampato in una zona impervia in località Ginestra nel Comune di Monreale. Il rogo, caratterizzato da un unico fronte di 200 metri, ha bruciato 1 ettaro di bassa macchia mediterranea mettendone a rischio altri 400.
L’elicottero Erickson S64F Toro Seduto del Corpo forestale dello Stato, è decollato dalla base di Fenosu (Olbia) per spegnere un rogo scoppiato nel Cagliaritano in località Palas Minadroxiu nel Comune di Surgus Donigala. L’incendio, quasi domato e caratterizzato da un fronte del fuoco di 100 metri, ha messo a rischio 350 ettari di bosco di conifere.
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