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21 November 2024
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Cronache di vita, società e cultura

La casa di Greta Thunberg

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La casa di Greta è il nostro pianeta. Il mondo in cui viviamo. Nel suo libro, “La nostra casa è in 

fiamme” appena pubblicato da Mondadori, questa sedicenne di Stoccolma, lancia un preciso messaggio alla società: non distruggiamo le risorse ambientali. Facciamo un esame di coscienza: se la denuncia di Greta Thunberg ad otto mesi esatti dalla sua prima protesta, assentarsi settimanalmente da un giorno di lezione scolastica, sta avendo una eco planetaria è perché il suo messaggio richiama una verità già condivisa. Ricordiamo che gli ultimi accordi internazionali sul clima, sottoscritti nel 1997 a Kyoto, nel 2012 a Doha, e nel 2015 Parigi, sinora fra le nazioni partecipanti hanno raggiunto un accordo solo in linea di principio ma non di fatto. I motivi sono sempre i soliti. La politica e la diplomazia internazionali hanno tempi lunghi. Invece la società vive le contraddizioni 

del mondo reale. Inoltre grazie ai social network ha imparato a diffondere sui media digitali la sua opinione, che in questo caso trova come portavoce Greta Thunberg ed il suo gruppo di lavoro, cioè la sua famiglia. La sorella di Greta, Beate Ernman, ha contribuito alla stesura del libro. La madre è una nota artista ed attivista sensibile ai problemi socio-ambientali. Il padre è un celebre attore, scrittore, e produttore svedese. Il testo è una raccolta dei discorsi pronunciati nel 2018 da Greta nelle sue dimostrazioni per il clima di Stoccolma e Helsinki; in Parliament Square a Londra; alla conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite tenutasi a Katovice in Polonia; ed al Forum Economico di Davos del gennaio 2019. Nel libro la giovane attivista svedese racconta di come una famiglia, la sua, si sia trovata ad affrontare una crisi ambientale imminente, quella che ha travolto il nostro pianeta. È la presa di coscienza di come sia urgente agire ora, quando nove milioni di persone ogni anno muoiono a causa dell’ inquinamento. “È assurdo che le nostre sfide puramente esistenziali vengano ancora ridotte a politica di partito”, scrive la Thunberg. “È necessario salvaguardare le risorse esauribili che permettono la vita in futuro. La strada per andare avanti a volte prevede di fare dei passi indietro. Quando la regola che tutto debba essere più grande e più veloce si contrapporrà alla nostra comune sopravvivenza allora ci si presenterà un mondo nuovo. L’infinito recupera i suoi contorni: non tutto è possibile, ed è giusto così. Perché – conclude Greta – nella moderazione si trova una libertà diversa, ben piu’ grande. Dobbiamo iniziare a parlare di come stiamo. Di città in città, di paese in paese”. Oggi Greta Thunberg è a Roma. Sarà ricevuta da Papa Francesco e poi dal Parlamento italiano.

NL TOMEI

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