Lo studio di Alliance santé dimostra che il cambio costerebbe miliardi e servirebbero dai 10 ai 15 anni per la transizione
Nel maggio 2012 il Partito Socialdemocratico (PS) ha presentato l’iniziativa popolare “Per una cassa unica pubblica”. L’iniziativa chiede che l’attuale sistema venga sostituito da una cassa malati unica nazionale. La cassa sarà istituita dalla Confederazione e impedirà di offrire e gestire l’assicurazione sanitaria obbligatoria alle compagnie assicurative private. Il Consiglio federale ha respinto l’iniziativa, ma non ha ancora presentato il proprio messaggio. Le Camere non si sono ancora pronunciate e hanno respinto il controprogetto indiretto all’iniziativa già in procedura di consultazione.
Comunque, sia i promotori dell’iniziativa sia il Governo, fino ad oggi non hanno dato risposte concrete su come dovrebbe essere messa in atto l’iniziativa e fornire ai cittadini le cifre dei costi e i rischi che comporterebbero tale cambio. Uno studio redatto dall’Istituto di Economia Sanitaria di Winterthur, dell’Alta Scuola zurighese delle scienze applicate (ZHAW), su incarico di Alliance santé, che raduna parlamentari ed esponenti della sanità e dell’economia. Il risultato non appare molto favorevole agli iniziativisi. Per completare la transizione occorrerebbero dai 10 ai 15 anni e il passaggio viene giudicato molto complesso. Esso implicherebbe la realizzazione degli uffici per la sede centrale e le agenzie cantonali (26), il trasferimento del personale, l’introduzione di sistemi informativi e parallelamente lo smantellamento dell’attuale sistema a più casse. Il sistema attuale e la cassa unica andrebbero gestiti e finanziati in parallelo per un lungo periodo, perché la cassa unica non può diventare operativa da un giorno all’altro. Secondo l’iniziativa, a livello economico, la cassa unica sarebbe più vantaggiosa, poiché i costi legati alle provvigioni e alle iniziative pubblicitarie e di marketing diminuirebbero di 77 milioni di franchi svizzeri l’anno. La comparazione dei costi fatti dallo studio comporta invece alti costi per il cambiamento, stimati a 1.75 miliardi di franchi, che verrebbero recuperati nell’arco di 22 anni.
L’analisi si basa solo sui costi della transazione ed esclude i grandi rischi che un imponente progetto informatico comporta. Alliance santé ha ricordato i progetti IT della Confederazione che sono stati interrotti, perché si sono rilevati un completo fallimento, come “Insieme” costato 100 milioni di franchi e ancora in attesa di una soluzione definitiva. I costi per la cassa unica ricadrebbero sulle spalle dei cittadini attraverso l’aumento dei premi assicurativi e con i soldi pubblici. Inoltre gli assicurati perderebbero i vantaggi economici, causa la mancanza di concorrenza. Una famiglia di quattro persone si ritroverebbe a pagare intorno ai 1.000 franchi al mese per i premi e in più sarebbe privata della libertà di scelta. Il progetto comporta anche una massiccia riqualificazione del personale. Oggi nel settore sono impiegate 12.000 persone e la cassa unica richiederebbe lo stesso numero di dipendenti. Gli iniziativisi sostengono, a ragione, che nel nuovo sistema si possano reimpiegare tutti, ma il personale verrebbe ripartito a seconda del numero degli abitanti di ogni singolo cantone, che equivale al trasferimento di 5.000 impiegati.