Il disturbo della vista che colpisce circa il 90% della popolazione dopo i 75 anni. Mangiare spinaci e olio d’oliva potrebbe ridurre di un quarto il rischio di sviluppare la cataratta
Arriva il momento in cui non riusciamo più a vedere l’immagini nitida, i contorni ben definiti e tutto ci appare come se guardassimo il mondo sott’acqua. È la cataratta, quel disturbo della vista che colpisce la maggior parte della popolazione a partire dai 60 anni d’età. Si tratta della progressiva opacizzazione del cristallino, una lente biconvessa, situata all’interno del nostro occhio, appena dietro all’iride. Ci sembrerà un disturbo arrivato improvvisamente, invece il processo è iniziato da diverso tempo perché la cataratta si sviluppa in modo graduale: nei primi stadi la malattia non disturba particolarmente la vista, ma alla fine interferisce con la visione e se trascurata potrebbe portare ala cecità nei casi più gravi. Inoltre all’insorgere della cataratta non è visibile alcun cambiamento nell’aspetto dell’occhio: eventuali infiammazioni, arrossamenti o lacrimazione dipendono sicuramente da altre infezioni oculari, e non sono correlate in alcun modo alla cataratta.
Purtroppo è molto diffusa, è la principale causa di cecità trattabile presente in tutti i paesi del mondo e colpisce soprattutto persone sopra i 60 anni. Oltre i 65 anni, circa la metà della popolazione sviluppa una cataratta e dai 75 anni in su’ la percentuale raggiunge il 90%. Per questo, quando si raggiungono 60 anni d’età, ci si dovrebbe sottoporre a periodici controlli oculari di routine per sorprendere eventualmente sul nascere possibili anomalie oculari.
Una diagnosi precoce ed un sollecito intervento chirurgico sono le due regole principali per salvare la vista dalla cataratta. Il 95% delle persone sottoposte ad intervento recuperano lo standard visivo precedente allo sviluppo della cataratta, alcuni addirittura lo migliorano. Nell’intervento il cristallino danneggiato viene rimosso e sostituito da una lente artificiale permanente che ripristina la capacità di messa a fuoco. Si tratta di un intervento delicato e tecnologicamente molto avanzato che richiede ottima esperienza da parte del chirurgo, ma si svolge ambulatorialmente ed in anestesia locale (introdotta con gocce di collirio), dura circa 15 minuti e richiede una degenza di 1-2 ore, ma il recupero visivo è rapido e progressivo già dal giorno successivo. Pur essendo un problema molto diffuso, gli ultimi studi rivelano che con una determinata alimentazione ricca di vitamina E, si potrebbe ridurre di un quarto il rischio di sviluppare la cataratta. Quindi largo consumo di alimenti come spinaci, broccoli, semi, noci e olio di oliva come suggerisce la revisione di 27 studi precedenti effettuata dal Qingdao University Medical College, in Cina, pubblicata sulla rivista Public Health Nutrition. Un livello adeguato nel sangue di vitamina E sembra avere un effetto protettivo nei confronti delle patologie che interessano gli occhi e che assumere la vitamina E dai cibi e dagli integratori riduce il rischio di cataratta legata all’età del 27%. Dagli studi, che hanno interessato nel complesso 245mila persone, è emerso che la dose di vitamina E giornaliera raccomandata per gli adulti è 10 mg. “I risultati del nostro studio hanno importanti implicazioni cliniche e sanitarie per quanto riguarda la prevenzione della cataratta legata all’età – spiega Yufei Zhang, autore della ricerca -; una diminuzione statisticamente significativa del rischio di svilupparla è stata evidenziata con un sempre maggiore apporto dietetico di vitamina E, a partire da 7 mg al giorno”.
Sintomi cataratta
- Annebbiamento della vista
- Difficoltà a riconoscere i colori
- Difficoltà di lettura
- Dissolvenza delle immagini
- Necessità di cambiare le lenti degli occhiali più spesso
- Osservazione di aloni scuri intorno agli oggetti
- Peggioramento della visione in presenza di luce debole/molto forte
- Sdoppiamento della vista
- Visione a macchie o punti