Dal parcheggio antistante il Cimitero monumentale di Saint Georges, la quiete che di solito aleggia in questa parte della città era sovrastata da un brusio percettibile di voci lontane. Avvicinandosi alla cappella il vocio si faceva più chiaro, fino allo scorgere di un centinaio di persone in attesa presso la scalinata che saliva all’atrio della chiesa. Sembrava di essere in Italia. La fanfara, gonfaloni delle associazioni, vessilli e gagliardetti degli Alpini, tanti Alpini con i loro cappelli con le penne orgogliosamente dritte, carabinieri in alta uniforme, bersaglieri dalle mille piume, decorati, militari dai copricapi e divise stranieri.
E al passante ignaro che domandava cosa stesse per succedere la risposta era solo una: la Commemorazione del 4 novembre. La cerimonia del 4 novembre è una manifestazione fissa nello scadenziario ginevrino, e parteciparvi è una consueta abitudine di numerosi connazionali e dei rappresentanti delle Autorità consolari, cantonali e municipali. Con il patrocinio del Consolato Generale italiano a Ginevra, l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (ACRI), il Gruppo Alpini di Ginevra e la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) curano l’organizzazione dell’evento, articolato in due fasi comprendenti una messa solenne, officiata da S.E. l’Arcivescovo Silvano M. Tomasi e la deposizione della corona d’alloro presso il monumento che la Comunità italiana ha voluto dedicare ai propri caduti. Quest’anno ha partecipato un’energica rappresentanza di alpini venuti dall’Italia, in occasione del 50esimo Anniversario del Gruppo Alpini di Ginevra, con i gemelli del Gruppo Alpini di Palazzolo S/O, guidati dal Capogruppo Mario Simone, il Gruppo di Villa del Conte (PD), capeggiata dal Capogruppo Marco Zen e una delegazione del Gruppo di Condino (TN) accompagnati dal Capogruppo, Elvino Butterini. Inoltre, personalità di spicco dell’ANA quali il Vice Presidente Nazionale dell’ANA Ferruggio Minelli, il Presidente della Sezione ANA Svizzera, Fabio Brembilla, il Presidente della Sezione di Brescia, Davide Forlani e il direttore de giornale “l’Alpino”, Mons. Bruno Fasani.
Tra i partecipanti si notavano l’On Gianni Farina, Deputato eletto nella circoscrizione estero, il Procuratore Generale della Repubblica di Ginevra, Olivier Jornot, i Consiglieri di Stato, Serge Dal Busco e Mauro Poggia, i consoli di Francia, Germania e Belgio, il Presidente del Comites, Francesco Celia, il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, il Deputato nonché consigliere amministrativo della Città d’Onex, Eric Stauffer, il Sindaco e il consigliere amministrativo della Città di Carouge, Stéphanie Lammar e Nicolas Walder, il Comandante della gendarmeria Christian Cudre-Mauroux, il Capo della polizia Monica Bonfanti. Presenti anche la gerarchia militare locale con il Comandante della Divisione 1, Generale Roland Favre, il Col. Thomas Keller e il Mag. Vania Keller. Presenti anche il presidente e il vice presidente Nazionale Chasseurs Alpin Francais, Bernard Combepine e il Col. Bernard Revol.
Al termine della messa, celebrata dal Nunzio Apostolico presso le Organizzazioni Internazionali, S. E. l’Arc. Silvano M. Tomasi, coadiuvato da Mons. Massimo De Grecori e Mons. Bruno Fasani, tutti i partecipanti hanno mosso in corteo per recarsi presso il monumento. In testa la fanfara della Città d’Onex che si è offerta di accompagnare i momenti salienti della manifestazione con marce, inni e segnali di tromba. A seguire la Corona d’alloro, portata dagli alpini Franco Vola e Giacomo Schiagno e i gonfaloni, labari e gagliardetti delle 25 Associazioni italiane, svizzere e francesi presenti che hanno preceduto le autorità e tutti gli altri partecipanti. Il consueto cerimoniale curato dal Capogruppo, Antonio Strappazzon, prevede l’esecuzione degli inni nazionali svizzero e italiano, della Canzone del Piave, accompagnate dal canto dei presenti, e delle struggenti note del Silenzio fuori ordinanza che hanno contribuito a rinvigorire nell’animo dei presenti il grato ricordo dei Caduti della Grande Guerra e dei conflitti successivi.
Sono seguite le allocuzioni, del Capogruppo locale e del Console Generale d’Italia, nelle quali si è ricordato il centenario dell’inizio della grande guerra, che così tante vittime è costato. Entrambi hanno sottolineato come il ricordo del passato serva per costruire un presente migliore, lontano dalle sofferenze di conflitti inutili ed mossi da interessi egoisti. La deposizione di una corona d’alloro, portata da due Alpini accompagnati dal Console Generale, Andrea Bertozzi, dal Comm. Nunzio Crusi e da Ferruccio Minelli è stato l’atto formale del ricordo delle vittime di tutte le guerre. E di nuovo per il passante ignaro che si chiedeva del perché di tanta partecipazione, del perché tanta gente diversa assiepata attorno ad un monumento circondato da cedri centenari, la risposta è solo una: il ricordo di un passato che non ha fatto distinzioni di ceti e provenienze, è il comune denominatore che lega le genti e rafforza i sentimenti civili di un stato sociale moderno e forte.