Presentato a Cannes dove è stato accolto con 13 minuti di applausi, il quarto lungometraggio di Alice Rohrwacher arriva nelle sale svizzere
È in proiezione nelle sale svizzere dal 12 ottobre l’ultimo lavoro cinematografico della regista italiana Alice Rohrwacher. Presentato e accolto calorosamente al Festival di Cannes, è attualmente tra i film che prendono parte allo Zürich film festival per la sezione «Gala Premieres», ovvero la sezione che accoglie le produzioni più attese dell’anno. La Chimera di Alice Rohrwacher, dunque, si lancia nel mercato cinematografico con tutti gli onori, il primo quello di essere considerato un omaggio al grande regista italiano Federico Fellini, per i rimandi all’onirico, all’atmosfera sognante e per i personaggi insoliti. Non da meno è il cast di cui si pregia il film, in cui spiccano nomi celebri come Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher – sorella della regista e attrice notevole -, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato e poi la star di The Crown, Josh O’Connor, che veste i panni del protagonista, un archeologo amante dell’arte, destituito a ruolo di tombarolo alla ricerca non solo dei tesori del passato, ma anche di un contatto con il mistico e con il suo amore perduto anni prima. È un film sospeso tra il mondo dei vivi e quello dei morti, tra l’aldilà e il mondo terreno, nel senso più concreto del termine perché è proprio attraverso il contatto con la terra che si giunge al contatto con il mistico. Un po’ come a dire che sporcandosi le mani, facendo quello che forse è il lavoro più sporco, si può raggiungere la Chimera, ovvero ciò che tutti cercano e che spesso coincide con la ricchezza, che sia ricchezza terrena o ricchezza mistica e sacra. Ancora una volta il dualismo tra il terreno e l’aldilà, il mondo di qua e il mondo di là, il sacro e il profano. È quello che fanno il protagonista, l’archeologo britannico Arthur, e una banda di tombaroli degli anni ‘80 del film di Rohrwacher, un gruppo di “ladri di antichi corredi e di meraviglie archeologiche” per i quali la Chimera “significa prima di tutto riscatto dal lavoro e sogno di ricchezze facili. Per Arthur, la Chimera assomiglia alla donna che ha perso, Beniamina. Per trovarla, Arthur sfida l’invisibile: la cerca ovunque, entrando persino nella terra alla ricerca della porta per l’aldilà di cui parlano i miti. In un avventuroso viaggio tra i vivi e i morti, tra foreste e città, tra feste e solitudini, si snodano i destini intrecciati di vari personaggi, ognuno alla ricerca della Chimera” secondo la trama della acclamata pellicola.
“Questa storia è nata da una fascinazione controversa, da una parte per l’archeologia, dall’altra per il mondo di ladri di oggetti archeologici, i cosiddetti “tombaroli”, un mondo che ho incontrato molto presto nella regione in cui sono cresciuta. Mi sono sempre chiesta come queste persone sentissero di avere l’autorità per fare una cosa che, allo stesso tempo, era contro la legge dei vivi e contro la legge dei morti, rubare in luoghi sacri per poi rivendere” racconta la regista. Ma La Chimera non è un film mistico, spiega ancora Rohwacher, “in particolare mi interessa il rapporto tra l’uomo e la natura, il rapporto con l’invisibile. Detto così sembra un film mistico, ma non lo è: il visibile conta quanto l’invisibile ed è solo un tramite”. Non a caso si tratta di una storia in cui vi prendono parte tanto l’individualità quanto la comunità e la società, mossi tutti dall’incessante ricerca della Chimera: “qualcosa che tutti cerchiamo, ma che non riusciamo a raggiungere”, commenta la cineasta italiana. “Per i tombaroli è la sete di ricchezza che affligge l’umanità mentre per Arthur è l’amore che ha perso”.
Alice Rohrwacher porta sullo schermo un film fatto di sogni e realtà, di morte e di vita, di feste e risate, di misteri e di buio, un film che ci mostra le varie sfaccettature di un singolo individuo o di un gruppo di persone o dell’intera umanità: come in un caleidoscopio, ci fa trovare nella storia di un uomo la storia degli uomini e – conclude la regista – ci riunisce “attorno a un film per chiedersi quanto sfortunata e comica, commovente e violenta, sia veramente l’umanità”.
Per scoprire se i rocamboleschi personaggi del film di Alice Rohrwacher, troveranno la Chimera tanto agognata l’appuntamento è al cinema a partire dal 12 ottobre. Ecco la programmazione delle sale svizzere
Redazione La Pagina