«Il declino degli dei» di Gerardo Passannante – [email protected] – http://www.frammentiriflessi.wordpress.com
Tomo ottavo – Capitolo 495
La notte trascorse in un freddo ancora più grave, con Valeria e Prisca congelate, pur sotto le calde visioni suscitate dal racconto di Felicita. La neve aveva smesso di cadere, e i cavalli sembravano meglio disposti a riprendere il viaggio. Sulle criniere svolazzanti battevano le cinghie. Tutto era ricoperto da un manto secco che restituiva una luce torbida, e in lontananza nuvole bianche posavano sui monticelli di terreno rialzato.
Il resto del viaggio fu più silenzioso. Felicita aveva esaurito il suo racconto, e Valeria e Prisca lo rielaboravano, ognuna a modo suo, di tanto in tanto chiedendo ancora un dettaglio o esprimendo una perplessità. Solo il cocchiere, intento alla sua via, aveva scrupolosamente guidato i cavalli, soffrendo e intirizzendo, senza visioni che non fossero quelle del paesaggio innevato, e altri suoni che non fossero gli ululati del vento.
“Oltre quelle montagne c’è Tarso,” disse Felicita a un certo punto, guardando fuori. “Belle donne, staremo insieme ancora fino là. Sopportatemi ancora per un po’.”
Nell’avvicinarsi alla città, la carrozza costeggiò il lago Regma e il fiume Cidno che la attraversava, facendone una città di porto, aperta al commercio marino fin dai primi secoli.
“Qui la neve non c’è più”. disse Felicita, riprendendo il dialogo più ordinario. “Ma fa freddo comunque. E d’inverno è molto piovoso.”
“È vero quanto ho udito? Che Tarso fu Accedi o registrati per continuare a leggere l'articolo
... Ti piace questo articolo e vuoi continuare a leggerlo?
Sito: www.frammentiriflessi.wordpress.com
Instagram: www.instagram.com/gerardo.passannante/
Facebook: Gerardo Passannante
Google: www.goodreads.com/author/show/18092128.Gerardo_Passannante