Passa al Senato il ddl sulla sicurezza con 157 voti a favore e 124 contro. Esulta la maggioranza, dura l’opposizione
passaggi parlamentari il disegno di legge sulla sicurezza in materia di clandestini e di mafia è diventato legge dello Stato e va a completare tutto il pacchetto i cui pezzi sono stati già approvati, in particolare quello che dà potere ai sindaci di emanare ordinanze e quello sugli stupri e gli incidenti sulle strade per guida in stato di ebbrezza.
Vedremo dopo i giudizi delle forze politiche, ora esaminiamo punto per punto i contenuti di una legge su cui è stata chiesta la fiducia per evitare ulteriori ritardi e soprattutto per approvare senza modifiche il testo che meno di due mesi fa fu approvato dalla Camera.
Cominciando dall’inasprimento della lotta alla mafia, la legge estromette dalle gare di appalto i costruttori che non hanno denunciato il pizzo subìto e i tentativi di estorsione. I detenuti poi per reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e sottoposti a regime speciale dovranno essere costretti alla detenzione in istituti appositi, possibilmente in aree insulari. Pene molto severe, fino a 5 anni di carcere, per chi “agevola” i detenuti sottoposti all’articolo 41 bis e multe milionarie a enti collusi in delitti di criminalità organizzata.
Infine, sono previste commissioni d’indagine prefettizia nei casi di scioglimenti di consigli comunali e provinciali per infiltrazioni mafiose. Lo scioglimento delle amministrazioni comporterà l’immediata decadenza dei contratti di consulenza e di collaborazione, con esclusione delle candidature degli amministratori interessati in quella determinata circoscrizione.
Ed ora veniamo alla sicurezza e alla clandestinità. Nasce nella giurisdizione italiana il reato di clandestinità che consiste in una multa pecuniaria che dà alle autorità il potere di espellere il clandestino e di riaccompagnarlo al Paese d’origine. Prima, invece, al clandestino veniva consegnato dal giudice il foglio di via, che significava che doveva lui lasciare l’Italia, il che non solo non avveniva mai, ma era il via libera per continuare a vivere nella clandestinità che sovente significava continuare a delinquere. Altro punto: nei Cie (Centri di identificazione e di espulsione) il clandestino può rimanere non più fino a due mesi ma fino a sei mesi. Il trattenimento oltre i due mesi scatta quando non c’è cooperazione al rimpatrio da parte del clandestino e quando c’è ritardo nell’ottenere la documentazione per l’asilo. La proroga a sei mesi è una direttiva dell’Europa.
La nuova legge dà la possibilità di istituire “le associazioni di cittadini volontari”, le cosiddette ronde di vigilanza, che dovranno essere decise dai sindaci, iscritte presso i prefetti, disarmate e composte in prevalenza da cittadini ex guardie giurate o ex agenti in congedo. A dieci anni dalla sua abrogazione torna in vigore il reato di oltraggio a pubblico ufficiale (fino a 3 anni di prigione) mentre compie un atto di ufficio e comunque non quando il pubblico ufficiale “abbia dato causa” all’oltraggio.
Seguono altre norme che puniscono con il carcere chi affitta un locale ad un clandestino, che tolgono la patria potestà a genitori che costringono i bambini inferiori a 14 anni a mendicare, genitori che rischiano fino a tre anni di carcere. Gli stranieri dovranno esibire il permesso di soggiorno per “gli atti di stato civile o l’accesso ai servizi pubblici” con due eccezioni: l’iscrizione alla scuola dell’obbligo e l’accesso alle prestazioni sanitarie. I clandestini, comunque, sono a rischio di denuncia da parte di pubblici ufficiali, esclusi i medici e i dirigenti scolastici. Le nozze di comodo diventano più difficili: per aver diritto alla cittadinanza, lo straniero che sposa un cittadino italiano dovrà risiedere in Italia per almeno due anni dopo il matrimonio o tre, sempre dopo il matrimonio, se residente all’estero.
Presso il ministero degli Interni verrà istituito un registro delle persone senza fissa dimora (clochard); presso il prefetto va tenuto, invece, un registro del personale addetto ai servizi di controllo in luoghi aperti al pubblico (buttafuori di discoteche, eccetera). Pene severe anche per gli imbrattatori di monumenti, muri, mezzi pubblici e arredi urbani. Infine, due novità, una positiva e l’altra negativa: quella positiva riguarda la legalità dell’uso dello spray al peperoncino per sicurezza personale, quella negativa è che il rinnovo del permesso di soggiorno costerà u tra 80 e 200 euro.
Come si può immaginare, esulta la maggioranza e polemizza l’opposizione, che parla di norme xenofobe, di stato poliziesco, di razzismo, di una “legge che calpesta i diritti umani”. Anche il Vaticano è critico: “È una legge che porterà dolori e difficoltà a chi si trova in situazione di precarietà”.
La maggioranza, invece, mette l’accento sulla sicurezza dei cittadini e sugli strumenti alle forze dell’ordine per garantire la legalità. In sintesi, si può dire che l’Italia non sarà più additata come il Paese dove tutto è permesso e dove tutto è dovuto e che ad essere tutelati dalla legge sono gli immigrati regolari e i cittadini indifesi.