Anche il Consiglio nazionale approva il progetto del governo di stanziare aiuti finanziari per cinque anni a favore dei genitori che affidano i figli a terzi
Affidare i propri figli a un asilo nido a tempo pieno in Svizzera costa due terzi del salario. Da uno studio effettuato dalla banca HSBCLink è emerso che la Svizzera è in testa tra i paesi dell’OCSE per quanto riguarda i costi per l’affidamento dei figli piccoli a terzi. Il coinvolgimento dello Stato svizzero è scarso per diminuire la fattura e i prezzi elevati, che costringono molte donne con un’alta formazione professionale a rinunciare a un’attività lavorativa, con conseguenze sulla struttura del mercato del lavoro svizzero. Il Consiglio federale ha deciso di intervenire con un progetto di sussidi dalle casse federali a favore degli asili nido che permettano di diminuire i costi della custodia extrafamiliare e promuovere ulteriormente la conciliabilità tra lavoro e famiglia.
Il pacchetto governativo prevede lo stanziamento di quasi 100 milioni di franchi suddivisi in due parti. Con la somma di 82.5 milioni il governo vuole animare i Cantoni e i Comuni di investire nella custodia dei bambini aumentando i sussidi a favore degli asili nido, mentre 14.3 milioni sono destinati ad adeguare l’offerta di servizi di custodia ai fabbisogni dei genitori che la lavorano a tempo parziale. La scorsa settimana il Consiglio nazionale ha approvato il credito vincolante con 114 voti contro 67, seguendo l’altra camera federale che a marzo si era espressa a favore. Le opinioni nel Nazionale sono state contrastanti: mentre la Commissione dell’educazione si è espressa a favore con una maggioranza di misura, la Commissione delle finanze è stata contraria e alcuni deputati hanno avanzato la proposta di dimezzare la somma totale della metà.
Sul progetto hanno esposto le loro critiche avverse, i partiti borghesi. Per il PLR “la politica della famiglia è compito dei Cantoni e dei Comuni e questa suddivisione dei compiti, iscritta nella Costituzione, va assolutamente accetta”. L’UDC sostiene che “c’è un margine di manovra per migliorare la situazione, ma senza un diktat della Confederazione”. La maggioranza del Consiglio nazionale ha però respinto le posizioni del centrodestra ritenendo che non c’è alcuna necessità d’intervento. Il governo aveva proposto i sussidi nell’ambito dell’iniziativa sul personale qualificato che mira a sfruttare maggiormente il potenziale di personale qualificato. Il ministro Alain Berset ha ricordato che “nei Paesi confinanti alla Svizzera i genitori sopportano costi più bassi per la custodia extrafamiliare e uno dei motivi è l’alto sostegno statale”. I nuovi aiuti finanziari, approvati definitivamente, e sarà dei Cantoni i compiti di esecuzione: quelli che aumenteranno i sussidi riceveranno dalla Confederazione il 65% dell’importo aggiuntivo, 35% nel secondo e 10% nel terzo anno. Se saranno obbligati i datori di lavoro a prestazioni che riducono il prezzo delle offerte di custodia, questa somma sarà attribuita allo stesso modo.
Gaetano Scopelliti