Testimonianze, discorsi e il messaggio del Presidente della Repubblica: si è conclusa lo scorso mercoledì al Quirinale la “Giornata per le persone con disabilità intellettiva”
Oltre due milioni di persone in Italia hanno disabilità intellettive, secondo la redazione online di disabili.com “due milioni che ancora, spesso, sperimentano situazioni di discriminazione, esclusione e deprivazione. A fare da colonna portante, a far sì che in qualche modo queste siano attenuate, spesso troviamo solo le famiglie e i servizi che le stesse famiglie, auto-organizzandosi, tentano, non senza crescenti difficoltà, di assicurare”.
Così lo scorso mercoledì si è tenuta la “Giornata per le persone con disabilità intellettiva”, voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in collaborazione con diverse organizzazioni che si impegnano a livello nazionale per le persone disabili e i loro diritti. Mattarella è intervenuto dicendo che: “Il rispetto dell’integrità della persona e il contrasto a ogni forma di discriminazione fanno crescere la qualità della vita di ciascuno, e questo si riverbera in ogni ambito di attività, compreso quella economica”.
Matarella poi si è riferito alla legge ‘dopo di noi’ (La Pagina del 10.02.16) dicendo: “Abbiamo una Costituzione che ci incoraggia, abbiamo una legislazione avanzata nell’affermare i diritti delle persone con disabilità, e che di recente è ulteriormente progredita, come dimostra la legge sulla diagnosi, la cura e l’abilitazione delle persone con problemi dello spettro autistico e sull’assistenza alle famiglie. La questione da affrontare è l’attuazione di queste disposizioni. Il terreno su cui misurarsi è rappresentato dalle concrete politiche sociali che devono tradurre in realtà gli indirizzi di fondo. So bene quanto grande sia il cruccio delle famiglie: ‘cosa avverrà dopo di noi?’ Un’angoscia che pesa, a volte, più della fatica fisica e delle rinunce a cui ci si sottopone per amore. Il ‘dopo di noi’ è un tema sociale, direi un dovere civico che tocca tutti e ciascuno, non soltanto i familiari delle persone con disabilità. È fuori dallo spirito e dalla lettera della Costituzione chi pensa, egoisticamente, che la solidarietà sia a carico esclusivamente di altri”.
Parlando poi di come l’Italia è stata all’avanguardia nell’inclusione scolastica delle persone con disabilità abolendo le scuole e le classi ‘speciali’, una scelta “di grande valore educativo, non solo perché rifiuta logiche ghettizzanti, ma perché consente a tutti i bambini di entrare sin dall’infanzia in contatto con le diversità, di conoscerle e abbattere così le barriere del pregiudizio”, Mattarella ha parlato anche del lavoro perché “Il diritto al lavoro è fondamentale per la libertà e per l’autodeterminazione. Come lo è il diritto a un’equa retribuzione, purtroppo non sempre corrisposta”.
Nel corso della cerimonia poi Francesca Stella e Serena Amato (in foto) hanno letto la “Dichiarazione di Roma per la promozione ed il sostegno dell’auto-rappresentanza in Italia ed in Europa”. Successivamente sono state rese alcune testimonianze personali e familiari: Agnese Bucciarello, affetta da sindrome di down, che nel 2012 ha effettuato uno stage presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Sonia Zen, madre di un ragazzo con disabilità intellettiva grave, e Clara Sereni, scrittrice, madre di un ragazzo disabile. Gabriele Naretto, ragazzo autistico e ipovedente, ha eseguito al pianoforte due brani musicali di George Gershwin.