Un’inchiesta inglese e il parere di psicologi e psicoterapeuti sulle esperienze sessuali prematrimoniali
L’uomo, si dice (si diceva) è cacciatore, la donna no, sta (stava) a casa. Questi sono gli archetipi socio-culturali ed educativi ormai assodati. Le due diverse “nature” derivano dai primordi, quando l’uomo andava a caccia per sfamare sé e la famiglia, mentre la donna rimaneva in casa (nella grotta) a provvedere alla prole. Se fosse stato così – e nessun dubbio che lo sia stato – si spiegherebbe una condizione caratteriale nata dall’intreccio natura-ambiente. Evidentemente, infatti, altri fattori hanno concorso a forgiare quella disposizione naturale: la conformazione fisica (meno forza) e la maternità, per semplificare.
Oggi le cose non stanno più così, anche se la fama del cacciatore è rimasta appiccicata all’uomo. Gli uomini hanno tendenza a vantarsi delle loro conquiste, le donne no, ma ce le hanno anche loro. Basti sapere che in media una donna prima del matrimonio ha avuto almeno quattro esperienze intime diverse, favorite dal progresso, dalla comunicazione, dalla libertà individuale, eccetera. Ma è sempre così? No, che non lo è. Ci sono anche donne che arrivano vergini al matrimonio e poi rimangono tutta la vita sempre con lo stesso uomo. Prima, cioè fino a circa cinquant’anni fa, era la regola, ora l’eccezione, che tuttavia è meno eccezione di quanto si possa pensare. Ci sono ancora parecchie donne che non hanno mai avuto esperienze sessuali prima del matrimonio e non lo dicono, ci sono quelle che invece lo dicono senza timore di apparire fuori moda e tempo.
Ecco la testimonianza di Julia Hubbard, inglese di 37 anni, fiera di essersi mantenuta vergine fino al matrimonio e contenta di averlo fatto. Julia sostiene che chi ha avuto un solo uomo è più felice di chi ha fatto più esperienze “perché si tratta di due persone che si amano e rispettano veramente”. “Molti miei amici”, aggiunge, “hanno avuto altre storie, ma le loro relazioni sono più precarie della mia”. Addirittura, prosegue, il sesso prematrimoniale può essere causa di dispiaceri: “Cito il caso di una mia amica che, rimasta incinta dopo un incontro occasionale, ha poi abortito”. Il marito di Julia, Craig Hubbard, è dello stesso avviso: “Mia moglie è una donna attraente e non è stato facile soddisfare le sue volontà. Tuttavia ho rispettato la sua decisione, scoprendo un modo per nulla scontato di apprezzare la profondità dei sentimenti”. Questa come tante altre testimonianze vengono dalla Gran Bretagna, ma ormai è così un po’ dappertutto.
Dicevamo che in media una donna ha avuto quattro uomini diversi prima del matrimonio. Un’indagine rivela che solo il 24% dichiara di non aver mai avuto altri partner oltre al coniuge. Dunque, l’unicità del legame e delle esperienze non è così rara come si possa pensare, malgrado si sia oggi a confronto con una società più libera e meno inibita. Secondo un’inchiesta recente, il 40% delle ragazze dichiara che ha avuto un’esperienza sessuale occasionale in vacanza; il 42% dei matrimoni finisce con il divorzio. In Francia oltre la metà dei nuovi nati viene al mondo fuori dal matrimonio. Tutto lascia pensare che oggi le vergini prima del matrimonio siano una rarità e invece non è così. Molti potrebbero attribuire questa condizione alla religione, alle regole educative ricevute ma non è interamente vero. C’entra anche la psicologia. Non è questione di quantità e diversità di rapporti, è questione di qualità del rapporto. Osserva Paula Hall, psicoterapeuta inglese e scrittrice: “Alcune mie pazienti pensano che se non hanno avuto sufficienti rapporti sessuali con uomini diversi significa che sono sessualmente inibite, ma si sbaglino: non è la quantità che conta ma la qualità”. I sociologi Mark Regnerus e Jeremy Uecker sostengono che la monogamia sia sinonimo di felicità, mentre la promiscuità sononimo di problematiche, come la depressione. Non riguarda gli uomini, riguarda le donne.
Andrew Oswald, docente di Economia e Scienze del comportamento presso l’Università di Warwick, è arrivato a conclusioni che potrebbero far storcere il muso: “Ci sono prove empiriche del fatto che sia uomini che donne sono più felici se hanno avuto un solo partner sessuale. Ma è anche un principio intuitivo: chi trova la persona giusta, non ha bisogno di altri partner”.
Il problema, come si vede, è tutto qui: trovare la persona giusta, cosa che purtroppo non accade facilmente.