Il decreto del 4 agosto 2000 ha reintrodotto la ‘Festa degli alberi”, che ricorre il 4 ottobre per celebrare San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, dei cultori dell’ecologia e protettore degli animali. Da un’analisi della Coldiretti condotta in occasione di questa giornata dedicata agli alberi, emerge come “è praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessano di 10,9 milioni di ettari, un terzo del territorio nazionale, con una stima di 12 miliardi di alberi presenti”.
“L’Italia non è mai stata così ricca di boschi, ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a
rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi. Al contrario, 35mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere dall’aumento del prelievo del legname dai boschi in un Paese che importa l’80% del legno che utilizza”, sottolinea la Coldiretti.
“Gestire il bosco o meglio coltivare il bosco significa lavorare per la valorizzazione complessiva di un territorio, ma questo non è possibile senza convenienza economica”, dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “ci sono tutte le condizioni per trasformare i rischi in grandi opportunità per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore aggiunto del Made in Italy”.
I boschi sono un patrimonio di biodiversità poiché ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali. Senza dimenticare che ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici in corso. La festa degli alberi è una delle più antiche cerimonie nate in ambito forestale. Fin dai tempi più antichi all’Albero ed ai boschi veniva attribuita una grande importanza, e già nella primissima epoca romana gli alberi erano classificati in olimpici, monumentali, divinizzanti, eroici, ferali, felici, infausti; i boschi erano suddivisi in sacri, divinizzanti e profani. La festa è una ricorrenza che si celebrava da un secolo, ma era stata accantonata.
In Italia la prima ‘Festa dell’Albero’ fu celebrata nel 1898 per iniziativa dello statista Guido Baccelli quando ricopriva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione. Nella legge forestale del 1923 essa fu istituzionalizzata nell’art.104 che recitava: “E’ istituita la festa degli alberi: essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i ministri dell’economia nazionale e dell’istruzione pubblica”, con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degl
i alberi.
Nelle sue manifestazioni, la festa mantiene alto il valore delle sue finalità istitutive e rappresenta un importante strumento per creare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale. Durante queste giornate, infatti, nelle scuole, si festeggia e si piantano alberi nei cortili degli istituti: un buon pretesto, se non l’unica occasione, per molti cittadini e giovani studenti, di compiere un’azione concreta per la difesa, l’incremento e la valorizzazione della funzione essenziale del patrimonio arboreo e boschivo nazionale per la collettività.
Da ricordare che la legge n. 113 del 29.01.92 obbligava ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica. Legge civilissima che però non ha mai trovato, per la cronica mancanza di fondi, un’adeguata applicazione nel nostro Paese.
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foto: Ansa