“Le celebrazioni del 2 giugno per rafforzare la fermezza e la fiducia con cui affrontare problemi di oggi e di domani”
Il Presidente della Repubblica ha ricevuto il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati e il Presidente del Consiglio per un ampio informale scambio di opinioni su problemi di comune interesse e urgenza istituzionale: in primo luogo quelli connessi alla condizione dei territori e delle popolazioni dell’Emilia su cui si è abbattuto un violento e distruttivo evento sismico, e relativi all’esigenza del massimo impegno delle forze dello Stato e della più ampia solidarietà nazionale per un’efficace risposta a bisogni acuti di assistenza e a prospettive di rapida ricostruzione. Tale impegno e solidarietà avrà modo di esprimersi ancora in occasione delle imminenti celebrazioni dell’anniversario della nascita della Repubblica. Le tradizionali celebrazioni saranno improntate a criteri di particolare funzionalità e sobrietà, sia per i limiti entro cui si svolgerà la rassegna militare, sia per i caratteri che assumerà l’incontro in Quirinale con i rappresentanti del Corpo Diplomatico, di tutte le istituzioni e di significative espressioni della società civile.
E cosi è stato anche per le rappresentanze diplomatiche e consolari in Svizzera, Paese che ospita importanti collettività italiane nelle quali è vivo l’orgoglio e il senso di appartenenza che accomuna Autorità e cittadini, anche se distanti dalla madrepatria. A Ginevra, sede anche di numerose organizzazioni internazionali, la riflessione del Presidente della Repubblica si è casualmente sovrapposta, amplificandone il significato, a una decisione che era già stata assunta dalla più elevata rappresentante nazionale in loco.
Dalla Missione Permanente d’Italia presso l’ONU e le Organizzazioni Internazionali
Prima ancora che si verificasse la serie di cataclismi che ha indotto le più alte cariche dello Stato ad imprimere alla celebrazioni della Festa della Repubblica un carattere di particolare sobrietà, per onorare la ricorrenza S.E. l’Ambasciatore Laura Mirachian aveva scelto una forma inusuale che, ne siamo certi, sarà emulata anche da altre Nazioni tra le molte che ne hanno colto ed apprezzato pienamente lo spirito. Nulla di più efficace per illustrare ragioni e modalità di questa innovativa forma di celebrazione che pubblicare la lettera inviata agli esponenti della comunità italiana ginevrina.
“Cari connazionali, il 2 giugno, come sapete, celebriamo la Festa Nazionale della Repubblica Italiana. Quest’anno, interrompendo la tradizione diplomatica di organizzare il consueto ricevimento, ho deciso di esplorare una nuova formula per onorare l’Anniversario dell’Italia, sottolineando la nostra preoccupazione per i Paesi e i Popoli in difficoltà. In questo spirito, ho selezionato due Organizzazioni Internazionali di Ginevra, l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni e l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, alle quali devolvere la somma equivalente al costo di un ricevimento per la Festa Nazionale, per finalità umanitarie e di promozione dei diritti umani. Desidero condividere con voi questa decisione e sono sicura che apprezzerete un gesto che intende usare al meglio le risorse finanziarie nell’attuale congiuntura, tenendo anche conto del terremoto di questi giorni in Italia. Con i migliori saluti. Ambasciatore Laura Mirachian”
Dall’Ambasciata italiana a Berna
Il 31 maggio, a Berna, il ricevimento offerto da S.E. Giuseppe Deodato, Ambasciatore d’Italia in Svizzera, a Rappresentanti e funzionari diplomatici accreditati nel paese elvetico e ad Autorità federali e politiche svizzere. Non potevano mancare i Consoli italiani, ad iniziare dal Min. Plen. Mario Fridegotto, Console Generale a Zurigo, e dalla Dott.ssa Antonella Amici, Reggente del Consolato Generale di Ginevra. Tra gli invitati anche numerosi esponenti della comunità italiana, tra i quali la SAIG e il Gruppo Alpini di Ginevra. Il giardino della Residenza ha accolto gli ospiti in una cornice di sobrietà ed essenzialità che ha evidenziato, ancora una volta, che il gusto innato per l’ospitalità italiano non ha bisogno di inutili orpelli per esprimersi sempre ad altissimi livelli. Per S.E. l’Ambasciatore Giuseppe Deodato, prossimo a lasciare la sede di Berna per fine mandato, la celebrazione della Festa della Repubblica è stata anche occasione per porgere a tutti gli ospiti il saluto di commiato.
Dal Consolato Generale d’Italia di Ginevra
Per celebrare la Festa del 2 Giugno, la Dott.ssa Antonella Amici, Reggente del Consolato Generale di Ginevra, ha scelto Losanna, una delle importanti città che, a seguito della recente riorganizzazione della rete consolare, è stata inglobata nella Circoscrizione di Ginevra. Anche per l’evento consolare la sobrietà è stata di rigore ed un numero contenuto di invitati si è riunito per un cocktail allestito presso il Ristorante “I Giardini d’Italia” a Losanna. In tono dimesso l’evento, austero l’intervento di saluto, elevato lo spirito di partecipazione.
Il dopo 2 giugno
Tre commemorazioni, tre stili diversi, ma tutti degni della sacralità della ricorrenza e del momento luttuoso in cui sono state celebrate. Il 2 giugno 1946 la nuova Italia nasceva sulle rovine provocate dal conflitto appena terminato e con ancora vivo il dolore per le numerosissime vittime. In aggiunta a questo quadro di desolazione, le cronache dell’epoca riportano anche un quadro politico caratterizzato da notevoli tensioni. Tuttavia, in poco più di un decennio la tenacia, il sacrificio e la determinazione della popolazione tutta determinarono la rinascita morale e materiale della nuova realtà, che riprese a pieno titolo il ruolo che le competeva nel novero delle Nazioni più avanzate. Oggi, pur con parametri diversi in termini quantitativi, è possibile trovare analogie con il quadro complessivo dell’epoca. I lutti che ci affliggono in questi giorni sono estremamente dolorosi, i danni materiali ingenti, le tensioni politiche e sociali acute. Immutata è però la volontà della popolazione di risollevarsi e la sua determinazione ad avviare nel più breve tempo possibile, e concludere al più presto, l’opera di ricostruzione. Questa comune consapevolezza traspariva nelle parole pronunciate, in contesti diversi, dai nostri rappresentanti diplomatici e consolari: dall’Ambasciatore Deodato e dalla Dott.sa Amici nel corso dei loro ricevimenti, dall’Amb. Mirachian in occasione di una intima cerimonia ristretta al cerchio dei diretti collaboratori. Questa consapevolezza è anche la nostra, ma sappiamo anche che le popolazioni colpite dal sisma possono fare affidamento non solo sulle proprie forze, ma anche sul contributo e la partecipazione di ogni genere che tanti nostri compatrioti stanno fornendo. Pertanto, in chiusura, vorremmo invitare i nostri lettori a offrire il loro contributo a testimonianza della solidarietà e della generosità che li ha sempre contraddistinti. Cambia in : Siamo certi che ognuno di loro saprà trovare la via migliore per farlo.
FOTO da sin.: A. Strappazzon, A. Amici, C. Vaccaro, S.E. G. Deodato, Min. Plen. M. Fridegotto e L. Caon.