Il 19 marzo la tradizione italiana festeggia i papà. Nella Svizzera tedesca questa festa è segnata il 2 giugno, mentre in Ticino è una festività a tutti gli effetti e segue la data italiana, il 19 marzo. In questa data, in onore di San Giuseppe, tra zeppole e bignè tipici, si festeggiano i papà. Ma non tutti riescono a ricevere baci e abbracci per la propria festa, anzi sono costretti a rinunciare alla quotidianità condivisa con i figli e, a volte, sono drammaticamente obbligati a tenerli fuori dalla propria vita.
Così, pensando a tutti i padri che subiscono l’allontanamento dei figli a causa della separazione dalla compagna, abbiamo voluto guardare da vicino questo tema molto delicato: essere papà ma non poter esercitare questo diritto perché impossibilitato. Purtroppo è una realtà più che consolidata e riguarda in maniera particolare i padri separati a cui, per diversi motivi che non dipendono dalla loro volontà, vengono negati rapporti giornalieri e perfino contatti sporadici con i propri figli.
Un fenomeno che riguarda molti genitori e che sta diventando una problematica che coinvolge sempre più persone. Per questo motivo nascono associazioni e organizzazioni che si dedicano alla sensibilizzazione del tema e aiutano in maniera concreta i padri a cui è negato il diritto di genitorialità.
Domenica 17 marzo scorso si è tenuta una grande manifestazione a Roma, Daddy’s Pride, giunta alla XXIa edizione. Si tratta di una marcia pacifista che negli anni ha fatto il giro del mondo toccando città come Vienna, Parigi, Berlino, Praga, Bratislava e, lo scorso anno, Berna a sostegno di modifiche necessarie alla legge sull’affidamento condiviso, per affermare il concetto di bigenitorialità e per difendere il diritto inviolabile dei figli di amare due genitori e quattro nonni. Tra le associazioni promotrici c’è “Figli negati” che supporta e crea importanti momenti di aggregazione per tutti i padri e i familiari che vivono questa situazione. Cosa si prova a vivere la condizione di essere un padre separato a cui è negato ogni rapporto con il figlio ce lo ha spiegato C.V. che da anni lotta per poter rivedere il figlio. L’aspetto economico è uno dei problemi che maggiormente affligge i papà separati per questo in Italia sta nascendo una rete di case pensate per aiutare concretamente questi uomini. Tra le ultime aperture, la “Casa del papà” di Napoli che si prefigge di accogliere tutti i papà in difficoltà economiche concedendo un alloggio dignitoso dove poter ricevere i propri figli. E in Svizzera? Anche i papà in Svizzera possono contare sulla consulenza di esperti che possono dare risposte utili sui diritti dei papà. Il nostro augurio è che tutti i papà possano vedere riconosciuti i diritti di genitore, soprattutto quello d’amare i figli!