Bari decreta la rottura piena tra M5s e Pd
Il campo largo risultato così positivo in Sardegna per i partiti di opposizione, ha via via perso vigore e credibilità fino a sfaldarsi, a quanto pare, a Bari dopo l’inchiesta sul voto di scambio. Salta infatti l’accordo tra il Partito democratico e il Movimento Cinque Stelle, sulle primarie per scegliere il candidato in corsa per il capoluogo pugliese a causa di un caso giudiziario che vede coinvolta un’assessora del Pd Anita Maurodinoia, soprannominata ‘lady preferenze’, – subito dimessa – indagata per corruzione elettorale, e dieci persone (tra cui il marito) che sono state arrestate. Così, salta l’accordo Pd e M5s, come saltano anche le primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra per le prossime comunali a Bari, che si sarebbero tenute domenica prossima.
Giuseppe Conte in proposito è categorico: “Non ci sono più le condizioni” per le primarie. Appoggerà quindi il candidato pentastellato, Michele Laforgia. “A una prima inchiesta giudiziaria, si aggiunge oggi una seconda inchiesta in cui è coinvolto il voto di scambio, cose che noi stiamo denunciando da tempo: per il Movimento 5 Stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie. Riteniamo che le ragioni che ci hanno spinto ad appoggiare il candidato Laforgia permangano, anzi si rafforzano. Ci confronteremo con le forze politiche e civiche della coalizione per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, di un rafforzamento dei presidi di legalità, di massima trasparenza” spiega il leader del M5s. “Per M5S l’obiettivo della legalità e della trasparenza, del contrasto a ogni forma di corruzione è una premessa indispensabile per dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa, noi non ci siamo. Continueremo a lavorare con le altre forze ma pretendendo le massime garanzie per queste condizioni”, conclude Conte.
Ma Schlein non ci sta e ribatte: “Il Partito Democratico non accetta voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate”. E dal Pd avvertono: “Se il M5s pensa di vincere da solo contro la destra proceda pure, ma abbia rispetto per la città di Bari, per gli elettori di centrosinistra e non pensi di dare lezioni di moralità a nessuno. Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione. Siamo certi che il Pd insieme al centrosinistra vincerà di nuovo le elezioni contro questa destra”. Inoltre dal Pd è chiaro il pericolo di una mossa come quella di dividere la coalizione, come scrive in una nota il segretario regionale pugliese Pd Domenico De Santis: “Chi diserta le primarie sbaglia perché divide la coalizione. Noi vogliamo tenerla unita la coalizione, ma se si continua a voler imporre da sei mesi un nome e un solo nome a tutti i costi il sospetto che si volesse andare divisi dall’inizio è più che legittimo”.
Dunque alla vigilia delle primarie, sembra proprio che non si terranno e al momento si può parlare di rottura piena tra M5s e Pd e del tanto decantato campo largo.
Redazione La Pagina