Prima sconfitta dell’Inter nella sfida al vertice, si rilanciano Roma e Napoli, Juventus in crisi, perde ancora il Milan, Sassuolo unica imbattuta
L’Inter scivola paurosamente, il campionato si riapre e torna senza padroni. Al primo vero test da capolista l’Inter di Mancini si sfalda e crolla in casa contro la Fiorentina. Un risultato forse bugiardo che riporta però i nerazzurri con i piedi per terra. La battuta d’arresto smorza gli entusiasmi, anche se la vittoria della Fiorentina è stata facilitata dagli errori dei nerazzurri. La difesa più forte finora fa acqua dappertutto e passa 23’ da incubo incassando tre reti. Poi Miranda si fa espellere al 31’ e la gara finisce lì. Mancini aveva avvisato che sarebbero arrivati momenti difficili e ha bollato la sconfitta come una serata storta. L’Inter non ha saputo comunque reagire alle prime difficoltà (svantaggio), si sono moltiplicati gli errori individuali e la squadra ha sofferto la Fiorentina sul palleggio e Mancini ha confuso la squadra con i ripetuti cambi di modulo. Si sono sgretolate le certezze nell’Inter (molto nervosa) e Mancini ora medita alcuni cambiamenti, ma nessuno mette in dubbio che i nerazzurri resteranno protagonisti. Il successo dei viola è meritato, perché dopo le critiche per le deludenti prove sul piano del gioco, a San Siro ha mostrato qualità, ottime geometrie e una mentalità vincente. La difesa è solida, il centrocampo funziona con Ilicic e Borja Valero ritrovati e l’attacco ha trovato in Kalinic un vero centravanti, autore di una tripletta. Il tecnico Paulo Sousa ha vinto tatticamente su Mancini e ha zittito gli scettici. Il portoghese sta dando alla Fiorentina una sua identità dopo essere partito da zero.
In chiave scudetto rientrano quasi tutte. Nell’insolita partita da bassa classifica al San Paolo tra Napoli e Juventus, che non volevano perdere contatto dalla vetta, vince con merito il Napoli grazie a una grande prestazione di squadra. Una gara giocata a ritmi alti e pressing alto, con avvolgenti azioni d’attacco, ma anche con determinazione in fase difensiva (compresi gli attaccanti Higuain e Allan) soprattutto nei minuti finale a difendere il vantaggio. I tifosi del Napoli possano stare tranquilli, poiché il progetto Sarri sta decollando e il Napoli ha giocato da grande squadra. Se riuscirà a dare continuità ai risultati nulla è precluso, perfino lo scudetto, mentre i campioni d’Italia, con 5 punti in sei gare sono quasi fuori dalla lotta scudetto. Numeri che aprono la crisi della squadra di Allegri, che non ha ancora trovato la quadratura del cerchio di una squadra giovane e inesperta, ma anche confusa tatticamente. Sono svaniti determinazione e carattere che ha contraddistinto i bianconeri negli ultimi quattro anni e i nuovi arrivati partiti titolari (Zaza, Hernanes e Dybala) hanno deluso. Per ritornare nelle posizioni di testa urge trovare dove si è sbagliato e i motivi di questa ricostruzione figlia di un progetto finora titubante.
C’è il riscatto per la Roma dopo i due passi falsi, anche se contro un avversario modesto. I giallorossi rifilano cinque gol al Carpi (esonerato l’allenatore Castori), che non ha potuto competere per la grande differenza di valori. La Roma è stata convincente e si rilancia per lo meno in classifica e dà un’iniezione di morale per l’impegno in Champions League contro il Borisov. Con le sue potenzialità la Roma deve trovare continuità, anche se gli infortuni capitati a Keita, Totti e Dzeko preoccupano e non sono le migliori premesse per i prossimi impegni. Non c’è invece il Milan ridimensionato dal Genoa, che ha vinto con merito dopo una prova di grande carattere. Anche se è ancora presto per giudicare, la terza sconfitta in campionato dà un quadro insufficiente del lavoro di Mihajlovic e non solo per i risultati. Il Milan non ha un gioco fluido in fase offensiva e gli attaccanti spesso agiscono individualmente. Alla difesa Mihajlovic non ha dato ancora un equilibrio e a Genova ha confermato tutte le difficoltà (espulso Romagnoli). Unica nota positiva la reazione in 10 nella ripresa, ma il Milan regala in ogni gara almeno un tempo. Mihajlovic vuole cattiveria, ma deve riuscire a tirare il massimo dai suoi giocatori per trovare equilibrio e continuità.
Prova a sognare il Torino, solo al terzo posto. Contro il Palermo arriva la quarta vittoria in campionato. Tre punti conquistati prima con una prestazione maiuscola che ha regalato il 2-0 con Lopez e Benassi, poi molto carattere e determinazione, ma anche fortuna, a difendere il vantaggio con nove giocatori dall’assalto del Palermo (due traverse). I siciliani non riescono ad evitare la terza sconfitta consecutiva. La Lazio si lascia la crisi alle spalle e vince con autorità a Verona. La squadra di Pioli, ritrovata intorno all’argentino Biglia, controlla il gioco, ma soffre la tenacia del Verona privo di Toni e Pazzini, che passa in vantaggio e nella ripresa erge un muro difensivo. I laziali trovano però il pareggio su rigore con Biglia, e negli ultimi minuti in inferiorità numerica trovano la seconda rete con Parolo. Unica squadra imbattuta, il Sassuolo pareggia in casa contro l’altra sorpresa del campionato, il Chievo. Bella gara tra due realtà avvincenti della provincia, con gli emiliani subito in vantaggio, ma che si fanno raggiungere da un Chievo volitivo che tiene bene in difesa e mette sul piano del gioco sotto pressione il Sassuolo. Pari giusto, ma entrambe perdono l’occasione di salire più in alto in classifica.
La gara tra due squadre in un momento positivo se l’aggiudica l’Atalanta che sconfigge la Sampdoria con il minimo scarso. I bergamaschi vincono meritatamente, dominando il primo tempo chiuso sull’1-0 (autorete di Moisander) e sprecano altre possibilità per raddoppiare. La Sampdoria reagisce nella ripresa, ma non riesce a impensierire la difesa dell’Atalanta che concede pochissimo e chiude la gara con Denis al 91’. Accorcia Soriano, ma è troppo tardi e i blucerchiati confermano le difficoltà in trasferta: un solo punto conquistato. In coda prima storica vittoria del Frosinone dopo il pareggio contro la Juventus. Finalmente è premiata la prestazione dei laziali che s’impongono sull’Empoli grazie alla doppietta di Dionisi. I toscani molto nervosi (espulso Saponara) non giocano ai loro livelli e si fanno raggiungere in classifica a 4 punti proprio dal Frosinone, ora in zona salvezza. In un momento delicato cade in casa il Bologna contro l’Udinese, che riscatta la sfortunata sconfitta contro il Milan. Gara equilibrata con occasioni da entrambe le parti, sfruttate meglio dall’Udinese che al 85’ in rimonta vince una gara importantissima per la classifica.
G.S.