Questa è la generazione della degenerazione, ciò che ora consideriamo eclatante è ciò che prima era proibito. I principi del passato sbiadiscono col divenire del nuovo mondo. Le giovani menti sono corrose dai nuovi ideali. Dov’è finita la dignità, forse nella tasca di quei jeans bucati? È talmente alto il livello di decadimento dei modelli di ispirazione odierni, che Dante non li classificherebbe nemmeno nell’inferno più remoto.
Ma cosa spinge questi giovani allo stato selvaggio? Cosa si nasconde dietro il loro comportamento? Di che cosa sono alla ricerca? Cosa gli fa credere che possano essere felici con queste azioni azzardate? Come si è riusciti a passare da una generazione con dei sani principi ad una così immorale? Tutto questo è dovuto alla mancanza di rispetto verso se stessi e verso gli altri, mancanza causata dai media che iniettano irrazionalità e irresponsabilità nelle menti giovani.
Ormai si preferiscono le bevande alcooliche a quelle zuccherate. I giovani di oggi non sanno più come divertirsi e perciò si sfogano con queste sostanze stupefacenti, ma, a loro parere, in modo in positivo. Ormai si trova il divertimento nell’esagerazione.
Chi mai penserebbe di passare la domenica mattina in coma ad 11 anni? A questa età non si dovrebbe piuttosto pensare a qualche gioco da fare con gli amici? A scuola non si dovrebbe imparare cosa sia la responsabilità? Si prenda come esempio il caso dei due bambini di Viterbo finiti in coma etilico ad 11 e 12 anni: nell’età in cui si cominciano a mettere via le bambole e le spade giocattolo.
Dovremmo riflettere sulla causa di tanto scempio, forse dovuto all’eccessiva semplificazione della vita comune ed alla mancanza di quegli esempi che portano all’età d’oro delle più grandi civiltà, che insegnano la virtù dei nostri antenati. Siamo, allora, ignoranti a tal punto da non vedere una medicina che contrasti la “voglia” di bersi la vita, solo perche siamo ormai abituati ad usare lavori già pronti, premasticati e digeriti al punto da non riconoscere più come si educano i bambini? I bambini che invece di imparare i nomi del pianeta che li ha generati, preferiscono, per ignoranza di una vita migliore, darsi a giochi mortali. Solo per il “coraggio” di essere come le icone proiettate dai media.
E solo dopo che muoiono bambini per l’alcool vediamo il fumo innalzarsi dalle menti bruciate ormai da tempo. Speriamo che un giorno le persone aprano gli occhi e li dilatino in modo naturale, senza dover ricorrere a sostanze dannose per se stessi e per gli altri, affinché non bruci il pianeta prima che finisca il sole..
Lucia Buldo
Daniela Duran
Ginevra Manfredini