Grecia – Germania 2:4, Reti: 39’ Lahm 1-0, 55’ Samaras 1-1, 61´Khedira 2:1. 68´Klose 3:1, 74´Reus 4:1. 89´Salpingidis (rig) 4:2, Arena Gdansk, Danzica, Spettatori: 40.000
Germania: Neuer; J.Boateng, Hummels, Badstuber, Lahm; Schweinsteiger, Khedira, Reus (80‘ Götze); Özil, Schürrle (67‘ Müller); Klose (80‘ Gomez)
Grecia: Sifakis; Torosidis, Papastathopoulos, K.Papadopoulos, Tzavellas (46’ Fotakis); Makos (72’ N.Liberopoulos), Maniatis; Ninis (46’ Gekas), Katsouranis, Samaras; Salpingidis
È la vittoria del calcio giocato su quello difensivistico. A Danzica 40.000 spettatori hanno visto una partita a senso unico. Stavolta Golia batte Davide: la Germania va avanti, alla Grecia non riesce l’impresa e lascia gli Europei 2012. I ragazzi di Joachim Löw hanno letteralmente travolto i greci, che ci hanno messo l’anima, anche senza il loro capitano Karagounis. Alla Grecia non è bastato l’orgoglio dei poveri. Troppo limitata per poter pensare di mettere in difficoltà con una difesa a oltranza e il contropiede la Nazionale tedesca che gioca alla perfezione. «Never change a winning team», non per Löw, che ha una vasta rosa che gli ha permesso di cambiare tutto l’attacco inserendo dall’inizio Klose, Schürrle a sinistra e Marco Reus a destra al posto di Gomez, Podolski e Müller per puntare su giocatori più mobili e tecnicamente bravi per aggirare il muro greco.
Il tecnico tedesco ha avuto ragione. Sin dall’inizio l’inedito attacco tedesco trova l’intensa e prende d’assalto la porta di Sifakis apparso piuttosto insicuro nella presa. Tre occasioni nei primi cinque minuti, con un gol annullato a Schürrle per un fuorigioco millimetrico. La Grecia attendista e assente in attacco supera indenne la prima fase. La difesa non è stata comunque all’altezza e appena la Germania alza il ritmo fioccano le occasioni: Özil sbaglia malamente dopo un’azione tutta di prima, Reus scarica su Sifakis e Klose manca la deviazione sotto porta di un niente. Allora ci pensa capitan Lahm a sbloccare il risultato al 39’ con un tiro potente e a effetto dal limite dell’area, che ha sorpreso il portiere greco.
Dopo il primo tempo, vista la schiacciante dominanza tedesca, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla Grecia. Invece con il doppio cambio effettuato dal ct ellenico Santos (dentro Gekas e Fotakis e fuori Ninis e Tzavellas) la Grecia sembra più efficace nelle ripartenze, sfruttandone una, innescata dopo un passaggio errato di Schürrle al 55’: Salpingidis se ne va velocissimo sulla destra, Lahm non chiude, cross rasoterra in area, dove Samaras in spaccata pareggia. Dura però solo 6 minuti la gioia dei greci. La Germania non si fa mettere in imbarazzo e continua la sua mole di gioco, migliorando nell’efficienza sotto rete. Tra il 61’ e il 74’ i tedeschi chiudono il conto con Khedira (tiro al volo), Klose (colpo di testa) e il giovane Reus che ribatte sotto la traversa un pallone in area. Un punto debole della Germania? Prende un po’ troppi gol (4 in 4 partite) e i due centrali sono lenti. A centrocampo è fortissima con il trio Schweinsteiger, Özil e Kheria: un misto tra fantasia e potenza. In attacco ha varie soluzioni. Anche se dal luglio 2010 ha vinto 15 gare ufficiali consecutive battendo il record della Spagna (14), “die Mannschaft” non è imbattibile, ma l’Italia dovrà superarsi per averne ragione.
G.S.