Ci sono simboli che restano impressi nella mente insieme allo stato d’animo e il sentimento che ci hanno suscitato. Ma forse non se ne comprende bene il senso di ciò un determinato simbolo è stato. Quando vediamo gente che sfila oggi con le divise a strisce per inneggiare ad una qualche libertà perduta a causa delle imposizioni per via della pandemia, tante domande ci tormentano, tra tutte: siamo sicuri che una sola giornata della memoria basti?
Attenzione, non vogliamo certo dire che ogni giorno dobbiamo metterci lì ad accusarci, accusare, a struggerci e a disperarci per cosa è accaduto ai tempi della Shoah. Non vogliamo dire che non si creano le occasioni per discuterne, per confrontarci, per vedere e verificare lo stato delle cose.
Oggi, per fortuna, la letteratura sulla Shoah è ricca, basti pensare al successo del Diario di Anna Frank, a Primo Levi, a tutti i saggi e i romanzi che sono stati pubblicati sull’argomento in questo ultimo ventennio. Non meno interessante e non meno ricca è la filmografia dedicata all’Olocausto rivisitato in tutte le chiavi possibili che l’arte cinematografica permette: tra tutti, ricordiamo la versione dolce amara dell’italiano Roberto Benigni ne “La vita è bella”, la cui approvazione mondiale si è concretizzata nella conquista dell’Oscar. Così come non mancano gli incontri, i convegni, le testimonianze e i protagonisti ancora vivi. Come non possiamo pensare alla potenza della figura di Liliana Segre e ai suoi ricordi dolorosi che stridono con la compostezza dei suoi racconti. Anche voi – quando l’ascoltate raccontare alcuni aneddoti, come quello dell’amica che non passò la selezione – vi domandate dove Liliana Segre trovi la forza di tornare con la mente a quei terrificanti momenti senza rompere la narrazione con pianto e disperazione?
Per fortuna oggi non ci mancano le occasioni e gli spunti di riflessione su quello che è stato la Shoah, e La Giornata Mondiale della Memoria ne è conferma.
Allora perché ancora oggi c’è gente che non crede a quello che è accaduto? Perché c’è chi diffama le vittime, chi non dà peso alle testimonianze storiche, chi assume posizioni discutibili e condannabili?
Come mai ancora oggi si discriminano le minoranze, si cerca di sopraffare l’altro, esistono le disparità delle condizioni umane?
Perché ci sono le grandi potenze che vogliono essere ancora più grandi? Perché ci sono i popoli sfruttati, i civili che subiscono e le guerre che disseminano ingiustizie e dolore? Perché esiste l’indifferenza?
Tutto fa pensare che allora, dalla lezione della Shoah, non abbiamo imparato nulla.
Ogni qual volta vediamo situazioni di ingiustizia nel nostro quotidiano non dovremmo risolvere con l’indifferenza. Non si dovrebbero sopraffare gli altri, assecondare le discriminazioni, subire le ingiustizie.
Nella giornata mondiale della memoria e ogni volta che si avvicina il 27 gennaio, non basta soffermarci soltanto al ricordo dei fatti, dobbiamo pensare a tutte quelle domande a cui non troviamo risposta e magari provare a cercarla.
La giornata della memoria deve farci riflettere sulla condizione umana, sulla disparità tra chi gode di pace, benessere e soprattutto di libertà ed è padrone di se stesso e chi, invece, è costretto ad indossare una scomoda divisa che lo imprigiona alle condizioni più misere (pandemia a parte), ancora oggi.
Redazione La Pagina
Comunicato
“Donne nella Shoah”
Su Wikipedia un edit-a-thon e un webinar per il Giorno della memoria
In occasione del Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio, WikiDonne APS e la Task force per lo studio dell’Olocausto e della sua negazione su Wikipedia in italiano, con il patrocinio dell’associazione WikiMedia Italia, promuoveranno due iniziative online dedicate alla diffusione della conoscenza e della consapevolezza storica.
“Donne nella Shoah” è il tema scelto per le iniziative di quest’anno: un webinar – che potrà essere seguito su YouTube, Twitter e sulle pagine Facebook del progetto Wiki e dei promotori – tratterà della tragedia delle deportazioni e dei campi di sterminio da una prospettiva femminile, con uno sguardo inedito alla particolare dimensione della sofferenza delle donne.
L’incontro, che si svolgerà dalle 18,00 alle 20,00 del 27 gennaio p.v. (integralmente a distanza a causa delle restrizioni legate all’emergenza pandemica in corso), sarà aperto dagli interventi di Camelia Boban e Francesco Carbonara della Task Force Shoah, cui seguirà la trasmissione di estratti delle testimonianze di Liliana Segre e Goti Bauer dal reportage “La Shoah delle donne” (Rai3-DocTre).
Gli interventi di Daniela Padoan, Marcello Pezzetti, Germana Carillo ed Anna Foa approfondiranno diversi aspetti su quanto la disumanizzazione e la violenza abbiano travolto la vita di milioni di donne, invadendo e devastando perfino la sfera più intima.
In conclusione dell’evento è previsto uno spazio per domande e risposte e la presentazione del progetto e delle iniziative Wikipedia sul tema.
In parallelo, dal 27 al 30 gennaio, si terrà l’edit-a-thon, dove tutti gli utenti potranno contribuire, nella forma libera e collaborativa che caratterizza Wikipedia, all’elaborazione ed alla rifinitura delle voci in lingua italiana dell’enciclopedia legate al tema.
Tutte le informazioni sulle iniziative sono