Un’iniziativa promossa dall’Oms per indurre i giovani ad allontanarsi dal fumo
“Attenzione agli effetti dannosi del fumo”. Si è celebrata domenica 31 maggio la Giornata Mondiale senza tabacco, e l’Oms ha scelto come tema per quest’anno proprio le “Tobacco health warnings”, le avvertenze sanitarie sul tabacco, ritenute le più efficaci per contrastare l’epidemia globale di tabagismo. Non solo le classiche scritte, ma anche immagini eloquenti. La convenzione quadro per il controllo del tabacco, infatti, obbliga più di 160 stati membri ad introdurre le avvertenze sanitarie sui danni da fumo sui pacchetti di tabacco e sugli imballaggi esterni, raccomandando che le avvertenze contengano figure.
Anche in Italia è allarme per la crescita del numero dei fumatori, per la prima volta dopo sei anni, e per la diminuzione dell’età media della prima sigaretta, scesa a 16 anni. Se fino allo scorso anno si assisteva ad un declino costante, seppur lieve, dei fumatori, quest’anno il rapporto Iss sul fumo registra un aumento di 3,4 punti percentuali, in entrambi i sessi, ma più marcatamente in quello femminile.
Aumento a cui corrisponde una diminuzione degli ex fumatori, passati dal 18,4 del 2008 al 14,6% del 2009. Non si registra, invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un incremento delle vendite di tabacco, che anzi sono calate nel 2008 dello 0,9%. Rimane stabile, infine, il numero medio di sigarette fumate quotidianamente: 14.
Attualmente fuma il 25,4% delle persone aventi 15 anni, corrispondenti a circa 13 milioni di cittadini italiani (7,1 milioni di uomini e 5,9 milioni di donne), i non fumatori sono il 60% e gli ex fumatori il 14,6%, pari rispettivamente a 30,7 milioni di italiani e 7,5 milioni di italiani. La fascia d’età in cui si registra la prevalenza maggiore di fumatori è quella dei 25-44 anni, 32,1%, mentre per i giovani di 15-24 anni la percentuale di fumatori è della stessa entità di quella degli adulti di 45-64 anni, rispettivamente 29% e 29,3%.
I giovani fumatori di 15-24 anni, in particolare, sono più di un milione e 700 mila e la percentuale è cresciuta dal 24 per cento del 2008 al 29 (+5 punti percentuali). A far registrare l’incremento maggiore sono le ragazze, passate dal 17,5 al 23,8 per cento (+6,3 punti percentuali), mentre i ragazzi sono aumentati dal 30,3 al 34 per cento (+3,7 punti percentuali).
L’età media di “iniziazione” è 18 anni, ma con il passare del tempo si sta abbassando notevolmente: se i fumatori di oltre 65 anni dichiarano di aver cominciato a 20 anni, oggi sempre più giovani iniziano a 16 anni, molti anche prima.
Oggi, come 50 anni fa, la motivazione che spinge il giovane ad incominciare a fumare è legata all’influenza degli amici, oltre il 60 per cento di giovani ed adulti ha dichiarato di aver cominciato a fumare in occasioni di feste o con i compagni di scuola. Uguale anche la frequenza di consumo: il 90 per cento di fumatori, sia giovani che adulti, fuma tutti i giorni.
L’unica differenza si registra tra le ragazze fumatrici, dove il 18,2 per cento dichiara di fumare occasionalmente o nel fine settimana, mentre i propri coetanei che fumano saltuariamente sono molto meno, solo il 5 per cento. Anche il tipo di prodotto scelto dai giovani è lo stesso degli adulti. Il numero medio di sigarette fumate al giorno non è significativamente diverso da quello dei grandi (10 contro 14) e i ragazzi spendono quasi la stessa cifra, con una differenza minima di 3 euro. E la prima sigaretta viene accesa assai presto: se si confrontano i dati con una delle principali domande del test di Fagerstrom (test utilizzato per valutare il grado di dipendenza dalla nicotina) si osserva che i giovani come gli adulti (oltre l’88 per cento) accendono la prima “bionda” poche ore dopo il risveglio.