Dal 12 al 17 agosto il leggendario Letzigrund Stadion ha ospitato i 22° Campionati europei di atletica leggera. L’organizzazione è stata impeccabile, ma il bilancio è negativo per quando riguarda gli spettatori, accorsi alla manifestazione in numero minore alle aspettative. In nessuna serata il Letzigrund ha registrato il tutto esaurito, colpa anche del brutto tempo che per quasi tutta la settimana ha accompagnato le gare.
È stata la Gran Bretagna la mattatrice della rassegna europea con 12 medaglie d’oro, che le hanno permesso di arrivare prima nel medagliere. La Francia chiude al 2° posto, perdendo il duello per avere conquistato meno ori. Protagonista della delegazione britannica il mezzofondista Mo Farah (di origini somale) che ha vinto i 5.000 e 10.000 metri. Molti ori sono arrivati dalle discipline veloci. I 100 m se li è aggiudicati James Dasaolu, mentre i 200 m li ha vinti Adam Gemili. Nei 400 m ha trionfato Martyn Roooney e altri due ori sono arrivati dalle staffette maschili 4×100 e 4×400 e da quella femminile dei 4×100. Tra le donne l’olandese Dafne Schippers è la regina dello sprint. L’ex eptatleta ha cambiato di disciplina con eccellenti risultati conquistando gli ori nei 100 m e 200 m. Mancato doppio campione il francese Mekhissi-Benabba che ha vinto i 3000 siepi, ma è stato squalificato per una follia senza precedenti: ha affrontato l’ultimo ostacolo e il rettilineo senza maglietta. Mekhissi-Benabbad si è ripetuto nei 1.500 m dominando la gara, stavolta senza commettere infrazioni, ma il suo comportamento irrisorio (rallentamento) e esultanza plateale sul rettilineo è stato poco rispettoso nei confronti degli avversari.
Bilanci positivi per le delegazioni di Italia e Svizzera. La prima medaglia azzurra della competizione è arrivata sui 400 m femminili vinti per distacco da Libania Grenot, atleta di origini cubane. Le altre medaglie sono arrivate dalla maratona. Il pisano Daniele Meucci ha vinto l’oro sulle strade di Zurigo con una gara tatticamente saggia sempre nelle posizioni di testa, che è culminata nell’attacco al chilometro 35. Il coraggio è stato premiato con il proprio record personale di 2:11.08. Non ce l’ha fatta invece a tagliare prima il traguardo la piemontese Valeria Straneo, che nell’ultima parte della gara ha dovuto cedere alla francese Christella Daunay. Alla Straneo è mancato l’acuto finale, dopo avere condotto fino al chilometro 35 insieme alla francese. Resta un po’ di rammarico, ma La Straneo è felicissima per avere confermato l’argento conquistato ai mondiali di Mosca.
La Svizzera nei campionati disputati in casa ha confermato le aspettative di vincere una medaglia. È arrivato a sorpresa l’oro di un incredulo Kariem Hussein nei 400 ostacoli, gara nella quale ha centrato il proprio record personale di 48.96. La delegazione elvetica composta da 53 atleti ha conquistato altri piazzamenti di riguardo con Mujinga Kambundji arrivata 4° nei 100 m rispettivamente 5° nei 200 m. Ottimo 5° posto per il 39enne Viktor Rothlin nella maratona, che si è potuto congedare dalle competizioni davanti al proprio pubblico al termine di una grande carriera. Bene anche i piazzamenti nelle staffette 4×100 con il 4° posto degli uomini e l’8° delle donne. Da quest’ultime ci si attendeva una possibile medaglia, ma la Kambundji ha vanificato tutto perdendo sfortunatamente il testimone dopo la partenza.