Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, è preoccupato per la crisi tra gli USA e la Corea del Nord
“Si ha la sensazione che un conflitto potrebbe scoppiare da un momento all’altro – ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi – Penso che tutte le parti interessate dovrebbero mantenere alta la vigilanza per quanto riguarda questa situazione”.
Mentre le forze armate nordcoreane, secondo Ansa, hanno annunciato di essere pronte a prendere “le più dure” contromisure contro gli Stati Uniti se continueranno con le provocazioni. “Le nostre controazioni più dure contro gli Usa e i loro vassalli saranno prese senza alcuna pietà, tali da non permettere all’aggressore di sopravvivere”, ha affermato un portavoce del Comando generale di Pyongyang in una dichiarazione rilanciata dall’agenzia ufficiale Kcna.
Pronti per la guerra
“Siamo pronti a una guerra nucleare”. Nel giorno del 105° anniversario della nascita del padre della patria Kim Il-sung, la Corea del Nord mette in guardia gli Stati Uniti a non compiere azioni provocatorie nella regione perché il Paese è pronto ad affrontare qualsiasi minaccia.
“Risponderemo a una guerra totale con una guerra totale, e siamo pronti a colpire con attacchi nucleari nel nostro stile ad eventuali attacchi nucleari”, ha detto Choe Ryong-hae, il secondo più potente ufficiale del regime.
Ansa ha appreso da fonti militari statunitensi il fallimento del test missilistico della Corea del Nord, con il missile, non ancora identificato, esploso subito dopo il lancio. Un test avvenuto poche ore dopo la parata militare a Pyongyang in cui il regime di Kim jong-un ha messo in campo una delle più imponenti dimostrazioni di forza in cui hanno sfilato i missili simbolo della minaccia nordcoreana che costituisce quel problema cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha garantito “verrà posto rimedio”. Trump a caldo non ha parlato dell’ultima provocazione di Pyongyang, rispondendo con un “no comment” veicolato dal capo del Pentagono James Mattis.
Primo test nel 2006
Nell’ottobre del 2006 il Paese era allora guidato da Kim Jong-il, padre dell’attuale leader. L’esplosione del primo test nucleare è pari a un chilotone, equivalente a mille tonnellate di Tnt, molto meno potente delle bombe atomiche sganciate dagli americani sul Giappone. Secondo Washington il test è un fallimento, ma gli Stati Uniti premono per il blocco della vendita di ogni equipaggiamento militare a Pyongyang. Il Consiglio di Sicurezza Onu approva una misura più ristretta che impone l’embargo soprattutto a equipaggiamenti legati allo sviluppo di armi nucleari.
Lo scorso settembre
Sesto test nucleare nordcoreano, il secondo nell’arco di un anno. Lo scoppio genera un sisma di magnitudo 5.3. La sua potenza stimata è di 10 chilotoni, pari a quella delle bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki. In dieci anni, la potenza dei test si è decuplicata. “Non accetteremo mai una Corea del Nord nucleare”, dichiara Obama in visita a Seul. Gli Stati Uniti lavorano con l’Onu per rafforzare l’efficacia delle sanzioni esistenti. Pechino accetta di mettere fine alle importazioni di carbone nordcoreano, con gravi conseguenze sull’economia di Pyongyang.
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foto: Ansa