Il Napoli in scia della Juventus, sorprese Sassuolo e Fiorentina, l’Inter riparte, a singhiozzo il Milan, la Roma in crisi acuta
Fatica per 80 minuti nella ragnatela del Frosinone prima di risolvere con un uno-due Ronaldo-Bernardeschi la quinta gara di campionato. La Juventus resta a punteggio pieno, respinge l’assalto di un ottimo Napoli, ma la squadra di Allegri è lontana dai livelli espressi nella gara di Champions League. Grazie alla lucidità, la pazienza e le risorse di qualità tecniche della rosa, la Juventus ha evitato la figuraccia, che sarebbe stata anche con il pari. La prestazione contro un Frosinone, commovente nella strenua resistenza, non preoccupa la Juventus che resta la squadra da battere. Un segnale ai campioni d’Italia arriva dal Napoli che a Torino ha giocato una mezz’ora spettacolare nel primo tempo da fare stropicciare gli occhi. La squadra di Ancellotti inizia a fare vedere la nuova identità e dopo il turno infrasettimanale contro il Parma potrà presentarsi al meglio allo scontro diretto con la Juventus sabato prossimo a Torino. La ricetta per la bella vittoria contro i granata è stato il cambio il modulo, un 4-4-2 molto solido. Ha funzionato anche il turnover robusto con Luperto, Rog e Mertens che hanno risposto bene, dando garanzie al tecnico, che per il futuro avrà più varianti di modulo e formazione con il sarrismo che inizia a svanire. Sorprendono Sassuolo e Fiorentina appaiate a 10 punti dietro la coppia di testa. Ottimo avvio del Sassuolo dell’emergente tecnico De Zerbi, che propone un calcio votato all’attacco. La sua rosa comprende giovani promettenti (Locatelli, Ferrari) e giocatori di esperienza (Boateng, Berardi, Consigli) che De Zerbi al momento riesce ad assemblare molto bene. La squadra respira aria di alta classifica, ma vuole spegnere gli entusiasmi. Gli obiettivi sono altri e il progetto è quello di fare crescere i giovani che potranno essere anche risorse per la Nazionale. Un calcio propositivo e veloce lo propone anche Pioli alla Fiorentina, che vuole restare a lungo nell’alta classifica per aggiudicarsi un posto in Europa League. Molti i giovani anche a disposizione di Pioli (Pjaca, Simeone, Chiesa) con molta qualità e in queste prime gare si è visto molto entusiasmo. Anche la rosa permette a Pioli di variare. Non sarà facile giocare contro la Fiorentina.
È notte fonda per la Roma, sprofondata in una crisi acuta dopo la sconfitta a Bologna, per altro meritata. Di Francesco è già costretto a reagire a una situazione diventata difficile. Tre cessioni pesanti, Allison, Naingollan e Strootmann non sono facili da compensare con giocatori di equa qualità. Il tecnico si è già spazientito e la squadra va in ritiro. La Roma è irriconoscibile: svagata in difesa, inconsistente in attacco e un centrocampo che sia in fase di contenimento sia in offensiva non è alla altezza. Di Francesco dovrà far capire le sue idee lavorando sull’aspetto psicologico e trovare i giocatori giusti per mettere in atto la sua filosofia. Le soluzioni servono subito per una piazza già in subbuglio. È tornata la pazza Inter che tra Europa e campionato ha ritrovato la retta via, la svolta per lasciarsi alle spalle la crisi. Due vittorie contro Tottenham e Sampdoria all’ultimo respiro, ma questo è il segno del carattere dell’Inter di Spalletti, che nella sua esultanza (poi espulso) si è liberato da una pressione asfissiante. Ora deve dare continuità ai risultati per rientrare nella lotta scudetto. Il Milan invece stenta ancora e contro l’Atalanta non riesce gestire il vantaggio, perdendo due punti pesanti. La squadra di Gattuso è dai molti volti: buon calcio che porta subito al vantaggio, ma poco cinismo nel chiudere la gara per la poca concretezza sotto porta, difetto cronico come i cali di tensione e le insicurezze difensive che permettono all’Atalanta di recuperare il risultato due volte. Su questo aspetto Gattuso dovrà insistere: concentrazione e capacità di tenere in mano la gara e migliorare l’efficienza realizzativa. Il solo Higuain non basterà per raggiungere gli obiettivi.
G.S.
foto: Ansa